Buddy Miles R.I.P.
Buddy Miles RIP. 5 settembre 1947 – 26 febraio 2008
E’ morto uno dei piu’ grandi batteristi e scrittori di canzoni della storia del rock e del funk: George Miles in arte Buddy Miles, eccezionale batterista e cantante membro della Band Of Gypsys di Jimi Hendrix e di Buddy Miles Express, ha suonato anche con Carlos Santana nell’album Carlos Santana & Buddy Miles! Live! registrato nel cratere di un vulcano delle isole Hawaii, immenso capolavoro del funk. Ho avuto il piacere di assistere a tre dei suoi ultimi concerti dal vivo in Toscana nel corso di vari anni e avrei voluto rivederlo e risentirlo altre volte. Ma gia’ l’ultima volta che ha suonato sulla collina del Poggetto a Firenze mi sembro’ molto malconcio e ricordo che camminava con le stampelle. Non scordero’ mai un tributo a Jimi Hendrix in Versilia alla Baraonda della meta’ degli anni novanta in cui Buddy interpreto’ fra le altre canzoni una versione di "Are you experienced" medley che si fondeva con delle atmosfere e delle liriche dei Beatles (Lucy in the Sky with Diamonds) mentre un chitarrista voodoo posseduto dallo spirito di Jimi eseguiva dei fantastici assoli e sparava dei feedback lancinanti nelle orecchie degli spettatori. In un altro concerto nella Firenze degli anni novanta Buddy esegui’ una improvvisazione suonata con una delle chitarre appartenute ad Hendrix (che suono’ magnificamente) fra le ovazioni del pubblico.
Ieri sera ho avuto la notizia della morte di Miles da un amico e devo dire che mi sono commosso; amo la musica di Buddy e i suoi dischi li ascolto sempre, tutti i giorni. Abbiamo perso un grande interprete del rock che ha emozionato migliaia di fan in tutto il mondo.
Ciao Buddy! Riposa in pace
Your friendly neighborhood…
THX 1138
Il musicista morto a 60 anni nella sua casa in Texas
Addio a Buddy Miles gigante della batteria
Suonò con Hendrix nella Band of Gypsys
Buddy Miles (a destra) con Hendrix negli anni ’60.
«Jimi e io parlavamo lo stesso linguaggio. Il nostro approccio alla musica era anticonvenzionale»
MILANO — Jimi Hendrix diceva che Buddy Miles «picchiava a morte la batteria». Corpulento dallo stile feroce, un occhio al rhythm’n’blues e uno al rock, il musicista di Omaha (nel New England) avrebbe voluto essere ricordato come «il più cattivo fra i cattivi». Sicuramente è stato uno dei più importanti batteristi nella storia del rock. Martedì è morto nella sua casa di Austin, in Texas, per complicazioni cardiache. Aveva sessant’anni.
Nonostante abbia lavorato, fra gli altri, con Carlos Santana (con cui registrò un album nel cratere di un vulcano alle Hawaii) e John McLaughlin, il suo nome è legato a quello di Hendrix e alla sua Band of Gypsys, il trio con Billy Cox al basso che portava avanti il «black power» musicale. Fu una gloriosa ma brevissima esperienza, nel ’69, culminata con un album live (l’ultimo autorizzato da Hendrix prima della sua morte), tratto da quattro concerti nel periodo di Capodanno del 1970 a New York. «Fin dalla prima sera la gente era soggiogata dal suono che avevamo creato», ha ricordato Miles. Jimi l’aveva conosciuto a Montreal quando il chitarrista di Seattle suonava con gli Isley Brothers e Buddy con Ruby & the Romantics. «Jimi e io parlavamo lo stesso linguaggio musicale. Avevamo imparato a suonare da soli e il nostro approccio alla musica era anticonvenzionale. Non ci spremevamo il cervello per scrivere gli arrangiamenti». Hendrix, affascinato dal suo stile percussivo lo volle in studio per suonare tre pezzi nel suo album leggendario «Electric Ladyland». Nonostante nell’allora formazione di Hendrix militasse il batterista Mitch Mitchell. «Lui è straordinario, ma sui blues sono meglio io», sottolineava il burbero Buddy.
Nato il 5 settembre 1947 come George Miles, cominciò a suonare giovanissimo nel gruppo jazz di suo padre. Poco più che adolescente venne preso nella band di Wilson Pickett. Creò con il chitarrista Mike Bloomfield gli Electric Flag («La miglior band con cui abbia mai suonato») e, nel 1968, formò i Buddy Miles Express, pubblicando il disco «Expressway To Your Skull», prodotto da Hendrix. Negli anni Settanta arrivò la collaborazione con Santana. Ma nel decennio successivo Buddy dissipò il suo talento fra disavventure giudiziarie e problemi con la droga: «Sono andato all’inferno e ne sono uscito. Ero arrivato a un punto in cui i miei problemi stavano per sopraffarmi, non mi fregava più di nulla».
Alla fine degli anni Ottanta, il ritorno «miracoloso». Con una curiosità: Miles prestò la voce e una sua personale versione di «I Heard It Through the Grapevine» di Marvin Gaye per uno spot. Protagonisti erano i pupazzi animati California Raisins (le uvette californiane). Ancora oggi è considerato il jingle più famoso della tv americana.
La lista degli artisti con i quali ha lavorato è lunghissima: David Bowie, Prince, Muddy Waters, Stevie Wonder, Aretha Franklin, Betty Davis, Neil Young, Barry White, Stevie Ray Vaughan. Una delle sue pubblicazioni più recenti è «Blues Berries» del 2002. «Sono stato un musicista per tutta la mia vita — ha detto in una delle sue ultime interviste —. Non ho fatto nient’altro».
Sandra Cesarale
29 febbraio 2008
Buddy Miles RIP. 5 settembre 1947 – 26 febraio 2008
Big Bad Buddy
Miles maintains his tempo
by Leo Adam Biga
Famed blues-rock drummer and singer Buddy Miles remembers a North 24th Street filled with music clubs when he was growing up in the 1950s and 1960s.
“It certainly is nothing like it was then. It’s like a ghost town down there now … there’s nothing for kids to do,” Miles said. “That’s why there’s so much havoc and trouble in Omaha and … in every major city … People don’t know how to go and party anymore. There’s too many senseless shootings. The time has come that we must band together as one.”
Miles, who lives in Austin, Texas, returns to accept the Omaha Star Award at the Aug. 3 Omaha Black Music Hall of Fame ceremony, where he’ll also perform. The 2005 inductee is using the occasion to deliver a message about the needless waste of young people to violence.
The lifetime train enthusiast hopes to convince Union Pacific Railroad to sponsor a nationwide tour, tracing the railroad’s lines, for him to educate young people “about how important their lives are.” His new CD, The Centennial, is named after the famous U.P. diesel engine at Kenefick Park.
He dreamed of being a train engineer. Instead he “followed in the footsteps” of his father, George A. Miles, Sr., who played upright bass with Duke Ellington, Count Basie, Charlie Parker and Dexter Gordon. Buddy began playing drums at age 8. “I’ve been a musician all my life,” he said. “I’ve done nothing else.”
As a teen he gigged with his father’s band, the Bebops, and with Preston Love, Sr. and Lester Abrams. He first made it in New York, hooking up with Wilson Pickett. He jammed in the Village with Eric Clapton. His big break came when Michael Bloomfield plucked him for the Electric Flag, a blues-rock band Miles still considers the best he ever played in.
He toured and recorded widely, opening for Cream and the Jimi Hendrix Experience, and playing on albums by Hendrix and Muddy Waters. More Hendrix collaborations followed, and the famed guitarist produced an album by the Buddy Miles Express. Miles played on Hendrix’s Electric Ladyland, and Miles formed with Hendrix and Billy Cox the trio Band of Gypsys, which released one album before Hendrix’s death.
Miles recorded hits and played with such artists as Carlos Santana, Stevie Wonder and David Bowie. His greatest commercial success came with his version of “I Heard It Through the Grapevine” for a California Raisins commercial. The gig made the classic song big again and spawned three Miles albums.
A 2005 stroke has not slowed Miles. He’s even throwing down a challenge to Motley Crew bad boy drummer Tommy Lee and the rocker’s 2005 NBC Husker bit. “I’ll have a duel with that dude anytime he wants … We can do it at a Nebraska football game, too,” Miles said, “because I’ll drum him a new ass.” ,
Buddy Miles performs Friday, Aug. 3 at Omaha Black Music Hall of Fame’s Classical, Big Band, Jazz and R&B Awards. The show starts at 8 p.m. at Qwest Center Omaha.
26 Jul 2007