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Isaac Hayes R.I.P. – 20 agosto 1942 – 10 agosto 2008

August 11th, 2008

fonte: ansa (http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_734721258.html)

MUSICA: MORTO ISAAC HAYES, AUTORE DI ‘SHAFT’

 

 

 

 

 

 

WASHINGTON – Isaac Hayes e’ stato il Mose’ Nero del Soul, il primo
artista black a vincere un Oscar per una colonna sonora. Anche la sua
e’ una storia di ascesa e caduta, di un percorso partito dalla poverta’
piu’ assoluta, passato per la gloria, tornato nel buio e riemerso alla
luce. In fondo anche la sua morte, avvenuta a 65 anni a pochi giorni
dal 66/mo compleanno (che sarebbe stato il 20 agosto), e’ ancora
avvolta nel mistero ma e’ legata a una coincidenza sorprendente: Hayes
apparira’ in un film, intitolato Soul Man, insieme a Bernie Mac, il
comico morto pochi giorni fa.

Per
la storia della musica nera, Isaac Hayes e’ un personaggio decisivo:
cresciuto dalla nonna in un quartiere povero di un sobborgo di Memphis,
e’ diventato uno dei personaggi chiavi della Stax, la leggendaria
etichetta Soul che ha conteso il predominio della musica nera alla
Motown. Hayes ha cominciato come autore e, insieme a David Porter, ha
scritto classici come Soul Man, You don’t know like I know e Hold on
I’m coming per Sam e Dave, il ‘Dynamic duo’. Alla Stax il suo non era
solo un lavoro di autore ma anche di produttore e arrangiatore. Il
passo successivo e’ stato quello di diventare cantante, la decisione
che lo ha trasformato in una star. Il momento decisivo e’ stata la
scrittura della colonna sonora di Shaft, il film simbolo della
Blaxploitation, il cinema nero d’azione celebrato da Quentin Tarantino
in Jackie Brown.

Con la chitarra Whawha a scandire il ritmo
Shaft non solo ha vinto un Oscar e un Grammy nel 1971 ma ha cambiato le
regole della black music secondo schemi che hanno influenzato in modo
decisivo personaggi come Barry White e i rapper. Dal punto di vista
musicale il suo capolavoro e’ Hot Buttered soul, un album dove ha
inaugurato un suo particolare modo di intendere la cover, la
reinterpretazione di un brano. Hayes infatti usava cambiare la
struttura del pezzo aggiungendo delle lunghe parti parlate che sono
diventate un must negli anni a venire: By the time i Get to Phoenix, di
Jimmy Webb e Walk on by di Burt Bacharach sono da questo punto di vista
le sue gemme.

 A tutto questo va aggiunto che Isaac Hayes e’
sempre stato vicino al movimento per i diritti dei Neri e all’azione
prima di Martin Luther King e poi del reverendo Jackson un ruolo per il
quale si era autoproclamato Black Moses. Il suo impegno non gli ha
pero’ impedito di mettere in risalto la sua virilita’ e di concedersi
lussi come la Cadillac con i parafanghi e i paraurti d’oro. La sua
storia con la Stax e’ finita malissimo, con una causa miliardaria
rimasta in sospeso a causa del rovinoso fallimento dell’etichetta.
Dagli anni ’80 in poi e’ rimasto un po’ lontano dalle luce della
ribalta e il suo ritorno al successo e’ stato dovuto a South Park, il
cartone animato Politically Scorrect nel quale dava la voce a Chef, il
cuoco della scuola. Lui stesso, che nel frattempo era stato introdotto
nella Hall of Fame del Rock’n’roll e in quella degli autori, ironizzava
sul fatto che dopo 40 anni di carriera l’esperienza professionale che
gli aveva reso di piu’ era la voce in un cartoon. Probabilmente la cosa
piu’ bella su di lui l’ha detta Steve Cropper, altra leggenda della
Stax, notissimo come il chitarrista dei Blues Brothers: ”Sono stato io
a scritturare Isaac Hayes per la Stax: e voglio che venga scritto sulla
mia lapide”.  


cover art del 45 giri di "Theme From Shaft" di Isaac Hayes (stampa tedesca); scan: THX 1138

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