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We B* Girlz-Festival, Berlino. Hip Hop al femminile

August 13th, 2008

Il festival è iniziato il 1° di agosto e va avanti per tutto il mese fino al 31, con workshop di graffiti, di breaking, MCing e tutto quello che riguarda la cultura hip hop in generale dal punto di vista delle donne. Il 6 agosto ho assistito alla serata “Journey from Hip hop to Dubstep” al Bar 25 a Berlino sulla riva della Spree, in console: DJ Spoke (Femmes With Fatal Breaks), MC Ladykay, Roxy One (Born2roll), Murphys Law (Wobwob! Wiseup). Ho assistito anche all’intervista radiofonica a MC Pyranja che si teneva nel locale. Devo dire che mi sono divertito molto ed ho anche ballato un po’ cosa per me molto rara. La selezione comprendeva brani Hip Hop classici (di Doctor Octagon, Method Man e di varie female rappers che non sono riuscito a riconoscere) e anche brani dubstep di Skeam ed altri inglesi.

Qui sotto ci sono le scansioni dei flyer che ho raccolto a Berlino e un articolo dal corriere della sera di ieri (l’articolo non è il massimo perchè presenta degli errori di concetto – l’hip hop è una cultura non un genere! – che pero’ sono stati prontamente corretti, ma, comunque, è interessante). Buona lettura.

Your friendly neighborhood… THX 1138


clikka sulle immagini dei flyer per ingrandire; scan: THX 1138

fonte: http://www.corriere.it/spettacoli/08_agosto_12/festival_hip_hop_berlino_c1e63a50-683a-11dd-859b-00144f02aabc.shtml

I GRUPPI HANNO nomi come «A Sick Girl», «Invincible», « DJ That Fucking Sara»

Berlino: hip-hop in rosa

We B* Girlz-Festival, il più grande appuntamento europeo per l’ Hip Hop al femminile

 Pyrania (b-girlz-berlin.com)
Pyranja (b-girlz-berlin.com)

BERLINODice Pyranja che si è stufata delle domande dei
giornalisti, tipo: cosa c’è di diverso nell’essere rapper e donna? Sarà
che è nata a Rostock, che dai bombardamenti nella Seconda guerra
mondiale alle manifestazioni anti-G8 qualche momentaccio l’ha passato,
e insomma non c’è da stupirsi se la ragazza è tosta. E infatti, la
risposta arriva a muso duro: «Non ne ho idea. Non ho nessuna esperienza
dal punto di vista di un uomo». Il vero problema, riprende dopo una
pausa, è che «nel mondo dell’hip-hop c’è posto solo per tre tipi di
donne: la mamma adorata, la fidanzata carina — e la puttana».

Redder Than Red (b-girlz-berlin.com)
Redder Than Red (b-girlz-berlin.com)

«POTERE ALLE DONNE»Hanno nomi come A Sick Girl e
Invincible, DJ That Fucking Sara (proprio così) e B-Girl Rockafella.
Sono giovani, belle e parecchio incazzate. Sono le ragazze del We B*
Girlz-Festival, il più grande appuntamento europeo per l’hip-hop al
femminile (ma in cartellone ci sono anche alcuni maschietti): quattro
settimane di workshop e dj set, gare di breakdance — da cui la
definizione «B-Girl» — e sfide a colpi di graffiti. Il palcoscenico è
la città di Berlino (info: http://www.b-girlz-berlin.com,
per partecipare c’è tempo tutto agosto). La sfida, dimostrare a un
mondo ancora molto chiuso e maschilista come quello del rap che
escludere le donne dalla crew è, oltre che stupido, controproducente.

FUORI DAL GHETTOIl festival berlinese, che raccoglie
l’ingombrante eredità del B-Girl Be di Minneapolis, si pone un
obiettivo ambizioso: «Presentare un modello forte per le adolescenti di
oggi. Le donne hanno un ruolo importante nella cultura hip-hop, ma per
i media sono soltanto ballerine discinte che si muovono sullo sfondo.
Noi vogliamo dimostrare che le donne si sono guadagnate un posto nella
storia dell’hip-hop». E a vedere il curriculum che sfoggiano alcune tra
le artiste presenti a Berlino, ogni dubbio a proposito svanisce. C’è,
per dire, Kimberlee Jay che dopo esser stata scelta dalla Nike per un
«solo» di breakdance, in uno spot del 2005, ha ballato per Madonna (in
Confessions on a dance floor) e per l’English National Opera. C’è DJ
Rockafella, ispanica di Harlem, che si è esibita con Mariah Carey e
Whitney Houston. Bahamadia può
vantare collaborazioni con un pantheon che spazia su entrambe le sponde
dell’Atlantico, da The Roots a Morcheeba, passando per Roni Size,
Erykah Badu e la «Regina», Queen Latifah.

(b-girlz-berlin.com)

LE NUOVE FEMMINISTE La brasil-cileno-svedese Yarah Bravo,
figlia di due rifugiati politici; la writer Shiro, che ha fatto
parte di crew dai nomi come The Death Squad o UZNJ — che sta per
Universal Zulu Nation Japan. La fotogiornalista Martha Cooper, detta
SnapZ, nata «in the 40s», che ha lavorato per il New York Post e il
National Geographic, ma ama il suo soprannome di «madrina
dell’hip-hop». Nomi, storie, passioni. Ognuna porta avanti, a suo modo,
una lotta che non è personale, ma di un intera cultura. «Perché —
continua MC Pyranja — quando
mi vesto bene, tutti guardano il vestito e non ascoltano la musica. E
se invece mi infilo un pantalone oversize e una canottiera, tutti
dicono: quant’è brutta. E la mia musica?». È anche per questo che il
festival di Berlino ha ottenuto la benedizione di una delle figure
storiche del femminismo tedesco: Alice Schwarzer, 65 anni, fondatrice —
nel lontano 1977 — di Emma,
la rivista più politicizzata (e autorevole) del movimento. La Schwarzer
ha incontrato le ragazze della «crew», ha partecipato a una tavola
rotonda, e da diffidente si è trasformata in entusiasta sostenitrice:
«Vi siete mescolate con uno dei più tosti settori “da uomini”, non
eravamo mai state così determinate fino ad oggi». Forse esagerava. Ma
le sue parole hanno tutto il sapore di una medaglia.

Gabriela Jacomella

12 agosto 2008


info:

http://www.bgirlz.com/

http://b-girlz-berlin.com/

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