Galleria, multe ai ballerini. «Disturbano»
Spettacolo non autorizzato: sanzioni per 1.500 euro. I commercianti: allontanavano i clienti
MILANO – I ragazzi del muretto non ballano
più. Hanno lasciato la pista in corso Vittorio Emanuele dopo un blitz
dei vigili urbani, un giro al comando di piazza Beccaria e una multa
complessiva da circa 1.500 euro per occupazione abusiva di suolo
pubblico. Il suolo abusato è il muretto sotto i portici della galleria,
storico punto di ritrovo dei breakers milanesi, i ballerini snodati
della musica di strada, gli appassionati della cultura hip hop,
fenomeno giovanile d’importazione americana. Ecco: i virtuosi della
breakdance si sono esibiti lì per vent’anni, due generazioni di talenti
segnalate anche dalle guide turistiche al capitolo moda e stile.
Adesso, dopo la stangata dei vigili e l’invito a non farsi «più vedere»
in corso Vittorio Emanuele («Date fastidio e fate baccano»), i breakers
si sono dispersi. Palestre, teatri, centri ricreativi. Altrove e per
niente contenti. «Voi avete chi sta dalla vostra parte e chi vi sta
contro… », spiega ai ragazzi l’agente in borghese. Il giorno dello
sgombero vincono i contro: è un mercoledì pomeriggio e nel cerchio di
pubblico si alternano due gruppi, i Muretto kings e Bandits, i Re del
muretto e i Banditi. Ballano senza permesso, come è sempre stato. La
musica è diffusa da un amplificatore attaccato a un generatore. «Dovete
abbassare il volume, i negozianti si lamentano, fate scappare i
clienti», fa il primo vigile. Dall’avviso al blitz dei colleghi non
passa molto. «Stiamo solo ballando, non diamo fastidio a nessuno», ma
la giustificazione non tiene: tutti i ballerini, una decina, vengono
sanzionati con 101 euro di multa.
A Ivan Twice, 34 anni, l’organizzatore dell’evento di strada e nome
noto del movimento milanese, vengono chiesti 501 euro (colpa
dell’impianto stereo e del generatore elettrico, entrambi sequestrati).
Succede a fine ottobre, ma viene fuori solo oggi: perché? «Da allora
non siamo più riusciti a riorganizzare un punto di riferimento, il
muretto è la nostra piazza storica…». La rivorrebbero. La breakdance
e lamusica rap alla milanese sono nate in San Babila-corso Vittorio
Emanuele negli anni Ottanta. La seconda generazione si presenta nel
1992 e Ivan Twice balla al muretto da allora: «Non era mai successa una
cosa del genere, non ho proprio capito significato e obiettivo delle
multe». La tesi: «Siamo artisti di strada, non disturbatori». I
breakers organizzano anche eventi e feste: «Ci siamo esibiti anche per
il Comune. Poi, d’un tratto, ti chiedono un permesso e sei fuorilegge».
Al muretto, fino alla retata, «giravano» circa 60 giovani ballerini.
Al più, nella giornate buone, di soldi ne avevano solo ricevuti,
qualche offerta e spiccioli dal pubblico, mai sborsati. Lo racconta
Roman «Froz» Gorskiy, breaker di 23 anni: «Per noi è davvero triste
lasciare un posto dove ci siamo allenati per anni». Per anni, un
pezzetto di corso Vittorio Emanuele è stato trasformato in un teatro di
strada. «Purtroppo allontanano i clienti dai negozi, un piccolo danno
lo provocano» commenta Giorgio Montingelli, delegato al territorio
dell’Unione del Commercio: «I ragazzi potrebbero esibirsi senza
problemi nell’area posteriore che dà su largo Corsia dei Servi». Il
ritrovo dei breakers era invece sul corso, davanti alla scala dell’ex
McDonald’s, chiuso da tempo: il titolare dell’immobile ha presentato in
Comune un progetto per chiudere il passaggio e definire un nuovo
corridoio dello shopping che va dal Pdl Point alla galleria
dell’Ambasciatori.
Corriere Milano