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Archive for the ‘hip hop kulture’ Category

Stones Throw Party, 7 Luglio 2007, Ospedaletto (PI)

July 6th, 2007 Comments off

strone throw europe tour

Una segnalazione importante per questo fine settimana, due serate all'insegna della black music: venerdi', dal Regno Unito, Iration Steppas (dubreggae); sabato, per la gioia dei numerosissimi fans dell'etichetta hip hop californiana Stones Throw, arrivano Peanut Butter Wolf, Aloe Blacc, Guilty Simpson, Percee P e J Rocc (hip hop) in tour europeo, unica data in italia. Ingresso gratuito (!!!). Appuntamento imperdibile per tutti gli amanti dell'hip hop indipendente di qualita'.

THX

 

Per info http://www.stonesthrow.com/

Dalla pagina http://www.saimicadove.it/tempolibero/evento.asp?Id=9773

Stones Throw in concerto a Pisa 


 

Nell'ambito del Leaning City Festival di Pisa Sabato 7 Luglio ore 22.00: Stones Throw Europe Tour.

Dopo aver girato in tour Giappone, Australia sono ora in Europa gli Stones Throw: P.B.W. e J.Rocc ai giradischi e ai microfoni Percee P., Guilty Simpson e Aloe Blacc più un fantasmagorico vj.

La storia dell'Hip Hop è costellata da una miriade di piccole
etichette che hanno dato contributi fondamentali alla storia della
musica. Quante di queste etichette sono ancora attive? e quante di
queste sono rimaste davvero indipendenti? a metà degli anni '90 il
mercato underground Americano ricordava molto l'esplosione dell'hip hop
negli anni '80… ma di quella stagione è rimasto in piedi ben poco.

In piena controtendenza, il caso più eclatante è quello della californiana Stones Throw, l'etichetta fondata nel '96 da Peanut Butter Wolf,
che in questi anni è riuscita a crescere regolarmente sia da punto di
vista del mercato che da quello artistico… mantenendo una indipendenza
vera.

Artista di punta dell'etichetta e vero instancabile motore da studio è Madlib, intorno alla sua personalità c'é P.B.W., che (con Egon Alpatt e Jeff Jank) ha costruito questa etichetta. MadlibQuasimoto, Dj rels, Yestarday's New Quintet, Sound Direction, Ahmad Miller, Joe, McDuphrey. Ai dischi che portano i suoi vari nomi vanno aggiunti quelli di personaggi come: MF Doom (Madvillain), il compianto Jay Dee (Jaylib), J.Rocc, Percee P, Guilty Simpson e Aloe Blacc. si esprime con generi, modalità e alias vari.


Ingresso gratuito.

Dove: Ex Tabaccaia, Via Emilia km 42 – Ospedaletto – Pisa.

Indicazioni: Da A 11 e A12 uscire Pisa centro e seguire indicazioni per la FI-PI-LI / uscire a Pisa Nord Est della FI-PI-LI / seguire per zona artigianale Ospedaletto / seguire  indicazioni per Area Expo Pisa / 500 metri sulla sinistra dopo Area Expo Pisa.
Da Livorno / Firenze uscire a Pisa Nord Est della FI-PI-LI / seguire per zona artigianale Ospedaletto / seguire  indicazioni per Area Expo Pisa / 500 metri sulla sinistra dopo Area Expo Pisa.

Per informazioni:
Associazione M.Y.A.
Email: infomya@gmail.com
Sito web: www.leaningcity.eu

FUCK MYSPACE!!!

xxx 

Categories: deejaying, emceeing, hip hop kulture Tags:

Kaosone live foto report

July 6th, 2007 2 comments


Kaos, Moddi e Trix nel parco di Villa Solaria a Sesto fiorentino (FI)

Ieri sera a Villa Solaria di Sesto Fiorentino lo show di Kaosone, Moddi e dj Trix  ha richiamato un gran numero di persone… molte dele quali di giovane eta’; nella cornice del parco abbiamo potuto assistere a un bel concerto non c’e’ che dire. Kaosone e’ uno dei migliori rapper della scena italiana; gia’ noto negli anni ’80 per i suoi graffiti e per la break dance, Kaos si e’ imposto a meta’ degli anni ’90 come uno dei produttori migliori d’italia con le sue posse Radical Stuff, Melma e Merda. E’ bello vedere che c’e’ gente che ancora, dopo piu’ di 10 anni, ha ancora tante cose da dire. Dj Craim ha dato il suo contributo prima del concerto con uno strepitoso dj set a base di skratch, cutting e beat juggling di alta qualita’. Non molto interessante invece l’afterparty all’ Omi. Alien Dee e Camera hanno fatto un buon live set con beat box e skratch, ma la situazione si e’ dissolta dopo pochi minuti per cazzeggio vario del dj resident dell’ Omi (omissis)… no comment

foto di THX (2007)

clikka per ingrandire

 

Craim 

Kaosone, Moddi e Trix

Camera e Alien D

Long Bridge All Starz

La Primiera

Writerz a Sesto 

xxx 

Elettropiù: squadra di demolizione

July 4th, 2007 1 comment

Dedico questo articolo a tutt* le/gli abitanti di Elettropiù di via Siena a Firenze.

Anche se vi buttano fuori in questi anni avete spaccato organizzando tutti quegli eventi, concerti, dj set, conferenze, proiezioni video e cinematografiche, corsi di danza, sartoria…e chi piu' ne ha piu' ne metta…quindi la vera squadra di demolizione siete voi!

Pace Amore Unita' e Divertimento.

Le foto che seguono sono state scattate ieri 3/7/2007 e i graffiti che vi sono ritratti stanno per scomparire inesorabilmente sotto i colpi dei bolldozer. Grazie sindaco!

Un ringraziamento particolare a tutt* i/le writer che hanno decorato i  muri di e+: WC crew, Ninja, Ler, Rais, Great, Yas, Bue, Run, Ruff, eccetera eccerera… alla prossima

ciao

THX 


Elettro Kustode (by Ruff) aiutaci tu!!!

Total chaos. The art and aesthetisc of hip-hop

July 2nd, 2007 Comments off

dalla pagina: http://www.hiphopreader.it/show.php?mode=libro&id=42 


L'Hip-hop rappresenta indubbiamente il movimento culturale più
importante e capillare dell'ultimo trentennio, trascendendo il rap e
influenzando discipline come il teatro, l'improvvisazione, la poesia,
la letteratura, la moda, il design, la fotografia, la pittura e la
produzione cinematografica. Jeff Chang intende affrontare il tema
dell'estetica della cultura Hip Hop attraverso una serie di saggi,
contributi, interviste e tavole rotonde ad opera dei pionieri della
cultura Hip Hop, di artisti, di innovatori o, come li definirebbe
Bam… Renegades of Funk, presenti nell'antologia Total Chaos. Jeff
Chang è un giornalista che si occupa di razza, cultura, politica e
musica, il suo primo libro, Can't Stop Won't Stop, ha ricevuto
moltissimi premi, incluso l'American Book Award e l'Asian American
Literary Award.

u.net: Con Can´t Stop Won´t Stop hai ottenuto un successo incredibile,
te lo saresti mai un feedback simile dap arte del pubblico?

JeffChang: Non mi aspettavo nulla di questa portata. E’ arrivato tutto
all’improvviso e sono stato sommerso dall’affetto e rispetto dei fan.
L’aspetto più interessante per me è l’esser stato il veicolo di
conoscenza per un gran numero di persone che non hanno vissuto quelle
esperienze e di aver riportato alla luce la storia delle origini di
questa cultura, facendo un omaggio ai pionieri, anche a quelli non
nominati. La risposta è stata davvero gratificante.

u.net: In che cosa differisce questo nuovo progetto, Total Chaos: The Art and Aesthetics of Hip-Hop, dal precendente?

JeffChang: Total Chaos è un insieme di riflessioni differenti tra loro.
Può esser considerato anche un volume da leggere con CSWT poiché sembra
approfondire molte delle tematiche evidenziate in quella ricerca. È una
raccolta di conversazioni con artisti che hanno ampliato i confini
della sperimentazione artistica oltre la musica rap, nel tentativo
d’esplorare nuovi generi artistici: danza, teatro, letteratura, arti
visuali, design, fotografia, poesia e molto altro. È un tentativo
esplicito d’avviare un dibattito con oggetto l’estestica della cultura
Hip Hop.

u.net: Cosa intendi quando definisci la cultura Hip Hop come il più importante movimento culturale del nostro tempo?

JeffChang: Con questa espressione intendo esprimere l’influenza
straordinaria che la cultura Hip Hop ha avuto sulle diverse forme di
produzione artistica nel corso dell’ultimo ventennio. In un certo
senso, è impossibile parlare di nuovi trend in ambiti artistici senza
tenere in debito conto come l’Hip Hop abbia plasmato, grazie alla
propria diffusione e popolarità, i canoni estetici e culturali.

u.net: Quali altre forme d’espressione e produzione artistica (oltre ai
4 Elements tradizionali) sono state influenzati dall’Hip Hop?

JeffChang: Credo che l’Hip hop abbia esercitato la propria influenza su
tutte le forme artistiche. In realtà, la visione che abbiamo dell’Hip
Hop è piuttosto anacronistica, totalmente legata alla
definizione stabilita vent’anni or sono. La verità è che già a partire
dalla seconda metà degli anni Ottanta, l’Hip Hop aveva già iniziato a
esercitare la propria influenza in ambito teatrale, nei musei per la
sua parte visuale, strappata ai muri e alle metropolitane. Da allora in
poi, la cultura Hip Hop ha continuato ad insinuarsi in numerose arti.

u.net: Vorrei chiederti a questo punto quale sia l’estetica dell’Hip Hop… se sei giunto a eventuali conclusioni…

JeffChang: È una domanda piuttosto complessa alla quale rispondere.
L’Hip Hop non è nato come una forma predefinita con un manifesto che ne
definisse gli ambiti come in anni precedenti aveva fatto il Black Art
Movement. È una cultura nata per le strade e che ha iniziato a
evolversi in forme differenti a seconda dei luoghi e artisti. Al
momento, ci sono fin troppe definizioni di cultura Hip Hop e alcune di
queste arrivano persino a teorizzare che l’Hip hop sia morto. In
realtà, credo fermamente che la mancanza di unanimità sul fatto che
l’Hip Hop possa essere morto o meno, renda quanto mai evidente quanto
questa cultura sia viva e difficilmente etichettabile.

u.net: Hai raccolto un gran numero di testimonianze e prospettive
d’analisi, qual’era il tuo obiettivo nel portare avanti questo progetto?

JeffChang: Questo è Hip Hop. Come ha affermato Tricia Rose in Black
Noise l’inclusione di diverse voci è tipico dell’estetica Hip Hop
nell’ispirare tali forme di call and response.

u.net: Qual’è lo stato dell’arte del dibattito accademico sulla cultura e l’estetica dell’Hip hop?

JeffChang: A parte le analisi sulla musica e i testi rap, credo ci sia
realmente poca coscienza dell’impatto che questa cultura sta avendo
sulle altre arti. La maggior parte dei critici culturali si sono sempre
impegnati solo ed esclusivamente sul rap, Total Chaos è un tentativo
parziale di rettificare questo atteggiamento.

u.net: Perchè comprendere l’impatto dell’Hip Hop sulle altre arti è così importante?

JeffChang: Credo che l’importanza di comprendere l’estetica dell’Hip
Hop risiede nel fatto che questa cultura ha modificato il modo
attraverso cui milioni di persone interpretano il mondo che li circonda.

***************English*********************

1. First of all I´d like to ask you if you ever expected the kind of
feedback & popularity you received writing Can´t Stop Won´t Stop?

not at all! it's been overwhelming sometimes and very humbling. because
i feel like i'm just a vehicle for many other people who have lived
through all that is in the book, whether they are named in the book or
not, the response has been very gratifying.

2. How is Total Chaos: The Art and Aesthetics of Hip-Hop different from
Can't Stop Won't Stop: A History of the Hip-Hop Generation?

TC is a number of different things. It is a companion volume in that it
intersects with and deepens the discussions begun in CSWS. it is an
overview of hip-hop artists who have taken the culture into all kinds
of other artistic genres other than rap music: dance, theatre, visual
arts, graphic design, photography, literature, poetry, and many others.
and finally it's a raw document of artists talking about the aesthetics
of hip-hop.

3. What do you mean when you talk about the most important "arts movement" of our time?

I mean to say that I think hip-hop culture has created an incredibly
influential global arts movement of the last two decades. to some
extent, it's impossible to speak of new trends in artistic genres
without dealing with the fact that they have been reshaped by the
demographic change and aesthetic concerns that hip-hop forefronts.

4. Beyond the 4 elements of Hip Hop are there other artistic expressions who have been shaped by Hip Hop culture?

yes, absolutely. i think hip-hop's influence has touched just about
every modern artform one could name. in fact, much of the way we
understand hip-hop arts is conditioned by a particularly anachronistic
view of the culture, one that was shaped and fixed over 2 decades ago.
but by the mid-80s, hip-hop had already begun to venture into theatre,
it was already appreciated as a visual artform in galleries and museums
and art spaces separate from being on the train or in the street. and
since that time, hip-hop has insinuated itself into many more forms.

5. Following the title of your book I´d love to ask you to break down
for us what´s Hip Hop aesthetics and what kinda of conclusions (if any)
you reached during your research.

well, that's an exceedingly difficult question to answer actually. the
historical reason is that hip-hop never began as a form which announced
itself through manifestos, such as say, the futurists, or the black
arts movement. it just jumped in and started evolving itself. by now,
there are many different definitions of hip-hop, some of which result
in the declaration that the culture is actually dead. i think that the
intensity of the debate and the lack of consensus about whether or not
hip-hop may be dead proves that hip-hop is very much alive.

6. You have different contributions and interviews with artists and
critics, why you chose so many different opinion and perspectives?

that's hip-hop. tricia rose argues that this is a feature of hip-hop's aesthetics, that it inspires such call and response.

7. What's the state of critical and scholarly discussions on hip-hop arts?

outside of discourse about rap music, i think we understand the hip-hop
arts much less than we think we do. certainly mainstream critics and
scholars have done very little work in the hip-hop arts outside of rap.
total chaos aims partly to rectify this.

8. Why understanding the deep questions that these debates in producing is so important?

i think the importance of understanding hip-hop arts lies in the fact
that it has undoubtedly reshaped the way that millions of us see the
world.

info: http://www.totalchaoshiphop.com/tc/ 

Categories: hip hop kulture Tags: ,

Afrika Bambaataa e la Universal Zulu Nation

July 2nd, 2007 Comments off


copertina dell’lp di Bam & the Millennium Of The Gods – Dark Matter Moving At The Speed Of Light

dalla pagina http://www.hiphopreader.it/show.php?mode=articolo&id=14 

Hip Hop History Files [1973 – 1979] # 2

Afrika Bambaataa e la Universal Zulu Nation

Immaginate una ripresa dall’alto del Bronx River Project, un enorme   
complesso popolare composto da dodici edifici di cemento massiccio
situato vicino ad altri due giganteschi magazzini umani, le Bronxdale
Houses e le James Monroe Houses. Immaginate che la ripresa si restringa
dirigendo la vostra attenzione verso il centro comunitario del
complesso situato al centro di quell’ovale formato da quei mostri
verticali. Immaginate ora che la ripresa lentamente si sposti verso
l’edifico sulla sinistra per fermarsi su una finestra al primo piano
con due casse che sparano musica a tutto volume dietro alle quali si
muove un giovane afro-americano con una personalità magnetica e una
reputazione degna del massimo rispetto nelle strade del Bronx degli
anni Settanta.

A questo punto immaginate che la nostra storia abbia inquadrato il suo
protagonista: Afrika Bambaataa. In un’area dove in ogni project esiste
una gang, dove anche poche centinaia di metri rappresentano una terra
senza legge né dio, dove qualche isolato costituisce un confine
invalicabile, Bambaataa era pronto a portare la sua crew a feste dove
quei giovani non avrebbero mai immaginato di poter ballare, in projects
dove non avrebbero mai pensato di poter passare del tempo e tanto meno
divertirsi e socializzare. Ancora incredulo a distanza di trent’anni
Jazzy Jay racconta: “Bambaataa diceva che c’era una festa a Bronxdale.
Prende la sua borsa con le cassette musicali e mentre fa per andare ci
sono almeno 40/50 persone a muoversi con lui. Bam era il leader.
Ovunque andassimo rappresentavamo il Bronx River (…) ovunque ci fosse
una festa, ecco Bam ed ecco il suo entourage. Ecco l’esercito. Ovunque
Bam andasse lì c’era il divertimento e quello era il luogo dove dovevi
assolutamente trovarti!” [1]

Afrika Bambaataa è una figura cruciale per la nascita e la diffusione
della cultura Hip Hop, la scintilla che ha scatenato l’incendio
culturale che ancora plasma l’immaginario culturale contemporaneo.
Molti elementi associati alla cultura Hip Hop sembrano trarre la loro
stessa esistenza dall’aurea mitica associata alla figura di Bambaataa –
original gangster, archeologo del breakbeat, mistico interplanetario,
afro-futurista, attivista Hip Hop, griot del ventunesimo secolo.
Bambaataa portò la musica e la cultura della gioventù nera e latina
all’attenzione della scena artistica underground e punk rock di
Manhattan distruggendo virtualmente quei muri di segregazione e quegli
isolati di marginalità sociale che caratterizzavano le comunità urbane
povere durante i primi anni settanta, portando la cultura Hip Hop in
tutta la città, la nazione e oltre il pianeta del Rock.

Un viaggio oltre il Pianeta del Rock

Dei tre re che compongono la trinità della musica Hip Hop – Kool
DJ Herc, Afrika Bambaataa e Grandmaster Flash – la storia più avvincente è
quella di Bambaataa Kahim Asim.

Fu il warlord dei Black Spade che diventò il Master of records; lo
sciamano che faceva ballare oltre duecento duri fondendo la musica dei
Kraftwerk, Fela Anikulapo-Kuti, il tema della Pantera Rosa, i Rolling
Stones e i Magic Disco Machine; il fondatore della Universal Zulu
Nation, la prima organizzzazione Hip Hop che cercò di educare la
propria gente facendola divertire; il predicatore del gospel dei “4
elementi” – DJing, MCing, B-boying e Graffitti Writing; il missionario
che ha portato il messaggio dell’Hip Hop ai quattro angoli del globo.
[2]

Sebbene la sua storia sembri ben documentata molti sono gli aspetti
della vita di Bam che rimangono misteriosi a partire dal suo nome e
dalla data di nascita. La nostra storia, però, non si focalizza su
questi particolari bensì su un momento di trasformazione personale e
collettiva che ci permetterà di mettere a fuoco la figura di Afrika
Bambaataa per comprenderne l’importanza del suo credo visionario e
l’impatto che ebbe tra i giovani del suo quartiere e per le generazioni
future.

Nel contesto sociale che caratterizzava il Bronx dell’epoca era quasi
inevitabile finire in una gang. Fin dal 1968 erano sorti gruppi di
stampo tribale che avevano rimpiazzato le gang degli anni Cinquanta,
spazzate via dall’ondata di eroina dei tardi anni Sessanta. La più
grande è quella dei Black Spades e i suoi membri vestivano con jeans,
giubbotti Levi’s, cinture militari e anfibi neri. Ci si univa a loro
perché se ne ammirava lo stile, perché indossarne i colori assicurava
protezione o semplicemente perché si era adolescenti.

Nel 1971, l’anno della tregua tra le gang del Bronx, il giovane
Bambaataa si trova costretto a frequentare la Stevenson High School; la
scuola è situata in un area per lo più bianca e Bam è uno dei tanti
giovani neri spediti in scuole bianche come parte di un programma di
desegregazione razziale, denominato Busin. All’apparire dei primi
giovani di colore, molti dei quali appartenenti alla gang dei Black
Spades, la scuola diventò il terreno di un violento scontro razziale,
il confine sanguinoso del processo d’integrazione.

Il giovane Bambaataa è nominato warlord dei Black Spades dal presidente
della gang Bam Bam che stima il ragazzo per la sua capacità di passare
da un project all’altro, da un territorio all’altro. Come l’amico Jay
McGluery ha raccontato al giornalista Steva Hager, “C’erano talmente
tante gang e lui conosceva almeno cinque membri in ogni gang. Ogni
volta che scoppiavano delle tensioni, provava sempre a intervenire per
risolverle”[3] . Mentre le tensioni razziali crescono, Bambataa guida i
suoi uomini contro le gang bianche in scontri che si allargano a tutta
l’area di Soundview e West Farms. Sebbene non si tirasse mai indietro
davanti agli scontri, la pace tra le gang del Bronx che aveva riunito
la gioventù nera e latina ebbe un profondo impatto su Bam che intuì di
dover utilizzare il proprio carisma e le proprie energie per costruire
qualcosa di positivo per la propria gente.

Qualche anno prima, il mito nascente di DJ Kool Herc aveva offerto a
Bambaataa l’opportunità che cercava… altri due ex Black Spades avevano
iniziato a fare i DJ – Kool DJ D nel project del Bronx River e Disco
King Mario a Bronxdale. Dopo aver toccato l’apice nel 1973, le gang
scomparvero in fretta. La crescente popolarità di graffittismo e
breakdance offriva ai ragazzi modi meno pericolosi per mettersi in
mostra, inoltre le ragazze si erano stufate dello spirito guerresco dei
loro uomini. Il loro messaggio sembrava essere: “O la piantate o vi
piantiamo”. Bambaataa tagliò definitivamente i ponti con le gang nel
gennaio del 1975, quando il suo migliore amico Soulsky venne ucciso
dalla polizia. Come regalo per la promozione, quello stesso anno, la
madre gli regalò un sound system. Il 12 novembre del 1976 diede la sua
prima festa ufficiale come DJ al Bronx River Community Center[4].
“Quando sono diventato un DJ avevo già un esercito al mio seguito
quindi era automatico che le mie feste sarebbero state stracolme di
gente”[5].

Quello stesso anno forma la Bronx River Organization come alternativa
alle gang che infestavano il Bronx – nel 1975 prenderà il nome di
Universal Zulu Nation – la prima organizzazione comunitaria dedita
all’educazione e al miglioramento delle condizioni di vita nelle
comunità di colore, all’insegnamento della cultura Hip Hop e alla sacra
religione del divertimento. Come è solito ripetere Bambaataa: “Questa è
un’organizzazione. Non siamo una gang. Siamo una famiglia. Non creiamo
problemi. Se i problemi arrivano loro, allora combatti fino alla
morte”[6].

I party, le feste sono la nuova moda nel Bronx e Bam crea un’alleanza
strategica con la Chuck Chuck City Crew di Bronxdale e con le crew di
molti altri project. Mentre Kool DJ D, Disco King Mario e altri DJ del
Bronx come DJ Tex suonano l’uptempo disco music molto popolare alla
radio, Bambaataa è affascinato dalla ricerca del break di Kool Herc. Il
suono di Bam è l’equivalente delle sue straordinarie capacità
relazionali: la sua selezione musicale è così eclettica e inclusiva da
riflettere le aspirazioni dell’organizzazione che aveva creato. Mixa i
Grand Funk Railroad e i Monkeys con Sly and James e i discorsi di
Malcolm X; suona salsa, rock e soca con lo stesso entusiasmo dei dischi
funk e soul con cui fa impazzire la gente. Crea la sua fama come il DJ
più eclettico della scena. Ogni weekend Afrika Bambaataa diventa il
sacerdote che presiede un sacro rituale fatto di divertimento e ritmo
il cui motto è “Pace, Amore, Unità e Divertimento”.

“Tiravamo fuori dei break impensabili”, s’infervora Bam. “Mentre gli
altri DJ suonavano per quindici o anche venti minuti, noi li cambiavamo
dopo pochi secondi o un paio di minuti. Non facevo mai andare un break
oltre un paio di minuti, a meno che non avesse un tiro così funky da
mandare la gente fuori di testa: in quel caso lo prolungavamo per due,
tre, quattro minuti… Suonavano tutti i tipi di musica. Ne trovavo
ovunque! ”[7]. Dal synth pop europeo alle sigle dei cartoni animati
passando per l’acid rock: l’Hip Hop è stato affamato ed eclettico fin
dagli inizi. A Bam non interessava il genere dei dischi che metteva su,
ma solo la loro efficacia come componenti sonori e l’effetto che
avevamo sulla pista.

Eccoci arrivati agli anni Ottanta con Bam a capo di un esercito
composto da DJ, MC, b-boy e b-girl, writer e da tutti quei giovani che
affollano le sue feste. Ciò che stavano facendo non aveva ancora un
nome ma sia nelle jam nei parchi che in una festa in un club, Bambaataa
ha trasformato le feste di Herc in cerimonie di un nuovo credo, un
credo che rappresenta, suona e appare come la società nella quali quei
giovani avrebbero voluto vivere.

The Legacy

“Zulu Nation non è una gang. È un’organizzazione d’individui alla
ricerca di successo, pace, conoscenza, comprensione e una vita onesta.
I membri Zulu devono cercare un modo per sopravvivere positivamente in
questa società. Le attività negative appartengono ai malvagi. La natura
animale rappresenta la natura negativa. Gli Zulu devono essere
civilizzati”. Così recitano i Principles of the Universal Zulu Nation,
parte prima e seconda.

Invece di una piattaforma politica in dieci punti, la Universal Zulu
Nation offriva le Seven Infinity Lessons, un vero e proprio codice di
comportamento per tutti i membri dell’organizzazione. Come durante i
suoi DJ set, Bambaataa fonde con il massimo della libertà e
dell’eclettismo influenze e stimoli differenti, alcuni familiari, altri
arcani per offrire al mondo la prospettiva privilegiata dei Bronx River
Project sulle origini dell’Hip Hop.

Le Infinity Lessons sono presentate in forma di domanda e risposta con
tanto di glossario in maniera del tutto simile alla Nation of Islam e
ai 5Percenter dai quali presero il riferimento alle origini regali del
loro passato africano ma non l’impulso alla separazione razziale;
richiamarono il concetto e la pratica dell’autodifesa espresso dalle
Pantere Nere ma non ripresero l’impegno contro la disoccupazione e per
degli alloggi decenti. Cosa fondamentale però, le Infinity Lesson sono
un testo in continua evoluzione capaci di adattarsi all’evolversi dei
tempi.

Le Infinity Lesson sembrano a una prima lettura un casino allucinante a
metà tra un testo di carattere religioso e un manifesto politico privo
di alcuna visione strategica. Tutto ciò però ha davvero poca importanza
poiché gli Zulu celebrano l’istinto della sopravvivenza e della
creazione, la gioventù e libertà come atti rivoluzionari e le sedi
dell’organizzazione ormai contano rappresentanze in tutto il mondo.
Essere con la Zulu Nation significa avere potere, rispetto ma
soprattutto tanto divertimento.

Bam ebbe una notevole importanza a livello sociologico, perché offrì un
modello di aggregazione alternativo post gang basato sulla musica e il
ballo piuttosto che sulla violenza, mise fine alle controversie tra le
varie crew e creò una rete globale di fan della cultura Hip Hop.

u_net, hiphophistorian.

Note:
[1]Jim Fricke, Charlie Ahearn, Yes Yes Y’All, EMP,2002, p. ???
[2] Vedi Jeff Chang, Can’t Stop Won’t Stop, St Martins Press, New York, 2005, p. 90.
[3] Steve Hager, Hip Hop: The Illustrated History of Breakdancing, Rap
Music and Graffiti, St Martins Press, New York, 1984, pp. 9-10.
[4] Bill Brewster, Frank Broughton, Last Night a DJ Saved My Life, Fazi Editore, Roma, 2005, pp. 267.
[5] Jeff Chang, Can’t Stop Won’t Stop, St Martins Press, New York, 2005, p. 96
[6] Ibidem
[7] Bill Brewster, Frank Broughton, Last Night a DJ Saved My Life, Fazi Editore, Roma, 2005, pp. 268.

info: http://www.hiphopreader.it/ 

Categories: deejaying, emceeing, hip hop kulture Tags:

Leggi e regolamenti della Zulu Nation

June 21st, 2007 Comments off

Da "Leggi e regolamenti della Zulu Nation", documento fotocopiato (dal volume "La cultura hip hop", Hugues Bazin, pagina 80; trascrizione di THX 1138)

  • La Zulu Nation non è una banda, ma un’organizzazione di individui alla
    ricerca del successo, della pace, del sapere, della saggezza, della
    comprensione e della giusta condotta nella vita.
  • I membri della Zulu Nation devono cercare dei mezzi di sussistenza positivi all’interno di questa società.
  • Le azioni negative appartengono ai malvagi. La natura animale è una
    natura negativa; gli Zulu devono essere civili. Agli Zulu è proibito
    drogarsi o vendere droga, ubriacarsi, fumare in presenza di altri Zulu
    e di persone che non sopportano il tabacco, esprimersi in modo volgare,
    grossolano e osceno.
  • I membri della Zulu Nation imparano continuamente. Gli Zulu devono
    essere un modello di comportamento per i giovani e suscitare
    l’ammirazione e la simpatia della società.
  • Gli Zulu non devono appartenere ad alcuna organizzazione i cui fondamenti si basino su azioni negative.
  • Gli Zulu devono essere in pace con se stessi e con gli altri; per questo motivo, gli Zulu non devono provocare liti.
  • Gli Zulu devono combattere per le cause in cui credono.
  • Gli Zulu non sono autorizzati a regolare le loro questioni con altri Zulu attraverso lo scontro fisico.
  • Gli Zulu non hanno il diritto di proclamare la loro appartenenza alla
    Zulu Nation in modo irrispettoso, mescolando il loro nome con il
    crimine, la violenza e il vandalismo.
  • Gli Zulu devono sempre pensare a condurre la loro vita in modo pacifico e a restare sulla dritta via.
  • Gli Zulu devono perseguire la conoscenza di sè in modo da elevarsi rispetto alla giungla che è il mondo…
Categories: hip hop kulture, varie Tags:

HIP HOP AUTOSTOP – THX at the controlz – 20.6.07

June 16th, 2007 Comments off


art by Wave WC 

Mercoledi’ 20 Giugno 2007 

Dalle ore 20.00
HIP HOP AUTOSTOP:
THX 1138 at the controlz
jazzy hip hop Audio/video skratch set.

ONLY HIP HOP FUNK JAZZ ON VINYL LPs & 45s!!! no garbage MP3s or CDs!

presso 

LibreriaCafé La Cité
Firenze
Borgo San Frediano 20rosso
+39 055 210387
http://www.lacitelibreria.info
info@lacitelibreria.info

Mess-ages From The Funkateerz:

First mess-age:

THE FUNK WARS (1984 B.C.) 

FUNKADELIC "IN FUNK WE TRUST" – ONE NATION UNDER A GROOVE (Rhythm & Business) –

Funkadelic By Law No.19
"It is better to open your eyes and say you don’t understand…than to close your eyes and say you don’t believe…" (O.J. Rodney, chi-78)

THE FUNK WARS (1984 B.C.)
(ONCE UPON A TIME… in a faraway parallel universe, existed a intergalactic humbug between the forces of GOOD and EVILE’ and on Planet Splurge, FUNK become the FORCE to alter the cosmos beyond the limits of time and dimension!)
JASPER SPATIC was finished with his new weapon, and the outcome of the negafunkatic FUNK WARS would hinge on its power. His Throb Gun would be used against the evilous BARFT VADA, the ruthless fuzzident of the enslaving MEDULLA OBLUNGATA DOODOOS. Armed with stinkafyng Dookie Sticks Blight Sabers, the DooDoos kept the population of several planets under their rule. Now – Jasper prepared to unite with his Funkadelican DooDoo Chasers; he could not risk being ambushed by a Dookie Squad and being fried  by their seething volleys of pissgun rays…
SPATIC stepped into the streets, his creation carefully hidden. He shuddered as he scoped everyone under DooDoo Syndrome. Vada’s massive program of mind control had constipated the masses…their minds were being zero’d out by constipated notions. Electric crinkloidism and advertising propaganda combined with drugnotics (woo drinks, devil dust, Ps’ & Poos, Deludes and profile pills)…the unaware Splurgians were rapidly losing their funkativity!
But Jasper Spatic and his fellow DooDoo Chasers were impervious to the D.D.S. and through the Funkadelican scruples of ‘Prune Juice of the Mind’…would the people be refunked into toppling Barft Vada’s Empire. The DooDoo Chasers would strike at the first D’ Voidofunk Disco, where BARFT VADA was sure to be present. (Vada’s disco ban of ’82, enacted to prevent the now-illegal music of FUNKADELICA from deprogramming the population – gave his DooDoo scientists to perfect a diszak system to mantain  mental constipation.) Agents from S.I.A. (Sick Intelligence Agency) and Dookie Squads within the disco were unaware of the DooDoo Chasers who had merged into the crowds. They awaited for the first notes of diszak for the cue-vamp. Jasper glanced at a co-patriot, heliotart Pussooka Goodee and secretly flashed the ‘P’ for their uniting motto: "Give us funkativity or give us death!"
The noxious Barft entered Disco Control and the defunkatizing drone of diszak filled the blaflammic discosphere. Jasper whipped out  his Throb Gun and the vampin’ spat shattered the diszak booth. Other funkateers zapped the Dookie Squads with funkguns, and seized a strategic location to circuit-override the sound system and the neoburpic diszak sounds retrofired into funkastomping octave throbs! "No compute, no compute!" shrieks the smoking headsets of the blastified dooDoos…without Vada’s commanding audio-stench, they were nullified. Barft vada fled to his everready pimpajet and scamped into the dark void as the masses were ‘P’ed from their cerebral nods into revolt. The DooDoo Chasers had overfunked the system into collapse!
Planet Splurge had soon become ONE NATION UNDER A GROOVE and the forces of Funkadelica prevailed. As the happy populations of other planets rejoiced with their liberation…Jasper and Pussooka were crashatated at their crazoid crib, sooted by the Clintonic sonic waves of the spankatron box…but even the spekled sugarness of Pussooka swoop n’ cup curvables did not remove Jasper’s new fear: would Vada return with more Constipated Notions? Worse yet, would the Dookie-Sticked defunkulator ambush some other galaxy and enslave yet another population? Before slipperous and bubbly waves of strokativity funked him from his mental station-I.D….Jasper pondered the thought of what would happen the next time…when a planet’s mentor would warn citizens of Barft Vada’s presence with: THINK! IT AIN’T ILLEGAL YET! – Would they wake up in time?

Dall’ lp: Funkadelic "One Nation Under A Groove" 1978

Second Mess-age:

FUNKATEERZ
funk.cyclo.pedia

dal web di George Clinton http://www.georgeclinton.com/
http://www.georgeclinton.com/htmlversion/gc/funkateer_funkcyclopedia.htm    

Aquaboogie:
underwater throwdown; magic rythm for splanking noses

Around da way
From the neighborhood. "From around the way"

Big Bang Theory:
Funk set the universe in motion; ignition by Funk. Ain’t nothin’ but a party in a Black Hole

Black Hole:
Prime zone of Funkativity, nappy dogout, home to Star Child. Celestial body which suckulates the unfunky deep into its chocolaty centre

Bop Gun:
Dr. Funkenstein’s greatest invention – one blast capable of splanking the funkless. The Star Child zaps Sir Nose D’VoidofFunk with the Bop Gun and Nose dances to the rythm of the flashlight.

Children of Production:
Clones of Dr. Funkenstein, come to blow the cobwebs out your mind

Clone Funk:
Joyful process by which Funkenstein creates in his own image Afronauts capable of funkatizing galaxies

Cosmic Slop:
Dancing with the Devil to pay your bills

Cro-nasal Sapiens:
The missing stink. Elephantinesnouted prehistoric ancestors of Sir Nose

Dr. Funkenstein:
Mad’glad scientist, master technician of Clone Funk; outer space tribal leader of the descendants of the Thumpasorus Peoples

Downstroke:
Standing on the verge of the Beat; a march to the rear towards the Final Splank

Ego Munchies:
All-night crazoid craving for pure egotronic unsatisfunktion

Electric Spank:
High-tech pimping of human instincts by the power brokers/jokers that be

Flashlight:
Funk-flesh artillery of the Bop Gun

Funk:
Used to be a bad word. Irre-ducible essential pulse, life force, hyperventilatin’ Groove. Not only moves, it can re-move; will sit and sit and never go sour. "If you got Funk, you got style"

Funkadelica:
Throbassonic realm where nothing is good unless you play with it and all that is good is nasty

Funkentelechy:
Force by which Funk gets stronger. Shot with the Bop Gun, the funkatized are driven toward the attainment of the P-Funk by their own revitalized juices

G-funk:
Gangsta funk. Examples: Snoop Doggy Dogg, Warren G & Nate Dog.

George Clinton:
One of the most sampled men alive, creator of the P-Funk.

Honey Dip:
pretty young ladies with golden brown complexions

Maggot Brain:
State of mind and then the condition and position of your ass ("Free your mind and your ass will follow"). When you just say "Funk it!" and rise above a spankic situation

Mothership:
Outer space chariot bearing Star Child and Funkenstein back to Earth when it deserves a global splanking

Motor Booty Affair:
Bootyful funktion in downtown Atlantis where you can swim past reality behind a clock’s back without getting wet. Ritualistic method of finding the One

Mr. Wiggles The Worm:
Subaquatic, ultrasonic, semibionic Clone of Dr. Funkenstein

The One:
The First Beat; wholeness, metafoolish perfection, as in "Everything is on the One"

One Nation:
Empire of the Groove, collective cathartic mass motor-vation

P.Funk (aka The P.):
Pure, uncut Funk, the Bomb; also Parliament-Funkadelic

Pinocchio Theory:
If you fake the Funk, your nose will grow

Placebo Theory:
Jivation through logic; how Noses everywhere spread fake Funk in place of the P., driving humans into perpetual do-loop or deep snooze

Pleasure Principle:
Pre-spanking self-satisfunktion

Rumpofsteelskin:
Bumpnoxious undersea avatar of Sir Nose

Sir Nose D’VoidofFunk (a.k.a. The Nose, Old Smell-o-Vision):
Putrified purveyor of of the Placebo Syndrome. Extended probosics from faking Funk. He’s cool but has no groove; won’t swim, sweat or dance

Splank:
Use of Funk to free minds and behinds from constipated notions; anti-spank

Star Child (alias The Long-Haired Sucker, Sir Lollipop Man):
Official representative of Funkentelechy; protector of the Pleasure Principle. Cosmic John the Bop-tist, arch-recording angel heralding the arrival of Dr. Funkenstein

Law of Supergroovalisticprosifunkstication:
Give the people what they want when they want and they wants it all the time

Thumpasorus Peoples:
Prehistoric ancestors of Star Child and Dr. Funkenstein; also hardcore funkateers

Woo:
Temptation without representation for purposes of pimpation

Zone of Zero Funkativity (better known as The Nose Zone):
Home to Sir Nose; region of snoozation

End of mess-ages 

Categories: deejaying, hip hop kulture Tags:

Graffiti links dall’ INTERNATIONAL WORK-GROUP ON GRAFFITI-RESEARCH

June 14th, 2007 Comments off


Mode 2, Kreuzberg, Berlino. Foto: THX (estate 2006)

Dalla pagina di Axel Thiel:

http://freenet-homepage.de/graffitiforschung.de/Ksurl_l.htm 

 

INFO: In case you need some specific informations,please click HERE and screen the keywords.From where it turns up you know which part of the "Vocabulary of graffiti-research" (so far:22 parts) has the details.You have to continue to this source.

Graffitiforschung.de : home

[Publications][Interviews][Vocabulary Of Graffitiresearch][Statistics]

 

INTERNATIONAL WORK-GROUP ON GRAFFITI-RESEARCH

Thanks to Susan Farrel for linking this site at Graffiti.org

An initiative of the "Kassel Graffiti Archive"
UNESCO Archives Portal


This Page features 10600 Pages (1000 German) facts, background, counts, numbers, findplaces, names, bibliography, datasources, aspects, relations, terms, meta-theory, terminology, vocabulary, links, tools, categories, projects, researchers, archives, classifications, overviews, costs, developements, etc.

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·  AKTUALITÄT UND ZUKUNFT GRAFFITI

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·  Visuelle Dominanz,Werbung total

·  PRESSEMELDUNG: Kassel 2004: "Europäische Graffiti-Konferenz"

·  PRESS-RELEASE: Kassel 2004: "European Graffiti-Conference"

·  "Typisch Kassel"PDF

·  Deutsche Graffiti

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·  "GRAFFITI/"WRITING":-AN "OBTRUSIVE" ART-" German

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·  Tagessatz…Zeitungsartikel(PDF,109kb)

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·  "A few thoughts about anti-Semitic graffiti in Germany after 1945,"Hakenkreuz" revisited"

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·  "Rechte Sprüche"(D)

·  HipHop-Konferenz Frankfurt 2000(Pressedokumentation)

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·  "Graffiti und deren Verfolgung:Sinn und Un-Sinn",

·  Pressemeldung(Demonstration,04-11-2000,Video-präsentation)Kassel

·  Some interview.with some graffiti-researcher"(part 41)

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·  "Graffiti:Forschungs-Übersicht"

·  "Warum in Deutschland öffentliches Eigentum beschädigt wird" Teil 2,…(zweisprachig/bilingual)

·  "Sozialhilfe-Budgetierung"

·  "Fremdenangst und Einwanderungsland 3.Klasse"

·  "Soziale Verbrechen"

·  "Soziale Idiotisierung und Ent-Solidarisierung"

·  "Unwirtliche Städte,Wohnumweltzerstörung und ohnmächtige Wut"

·  "Besuch im Sozialhilfe-Wunderland"

·  "Deutschland und seine(A-)Soziale Hilfe:Aussen"

·  "Deutschland und seine(A)Soziale Hilfe:Innen"

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·  "Unterdrückungs-Architektur:Propaganda etc."

·  "Unterdrückungs-Architektur:Irrealität"

·  "Architektur:Gefahrenabwehrverordnung"

·  "Architektur:Staat-Macht-Monopol"

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·  "Problem-Vermüllung und Zukunfts-Vernichtung"

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·  "Supervision:Überblick"(D)

·  "Wenn man die Welt nicht mehr versteht:Supervision

·  "Kasseler Graffiti-Archiv"(D)

·  "Nützliche deutsche Texte über Graffitietc."(updated)D,Nr.2

·  "Rechtsführer für Sprayer+Eltern usw."D

·  "Biographical notice"

·  "Nützliche deutsche Texte über Graffiti usw."(3.Fassung)

·  "Deutschsprachige Graffiti-Forschung im Überblick"

·  ENTRANCE-page(to all the others)1 page

·  The psychological(unconscious)anti-graffiti motiva-tion,No.2

·  "Posters as invisible faces"

·  Photo

·  "Rammellzee's message"

·  list of local,regional,nationaland lectures

·  "Graffiti-Projekte in Deutschland:öffentlich"(D)10 Seiten

·  "Sprühkunst auf 100 Fotos gebannt"(D)

·  "Sprühdosen sind symbolische Waffen"(D)

·  "Was an deutschen Wänden steht:Germany`s best"(D)

·  "Graffiti-Projekte in Deutschland:öffentlich(update) 60 Seiten

·  "2.Liste deutschsprachige URLs Graffiti-Forschung"(D)

·  "Latrinalia Germanica"(D)

·  Permutation of graffiti-research

·  "Warum in Kassel öffentlichEs Eigentum.."(bilingual)Teil 2

·  "Keyword-overview"(update)

·  "3.deutschsprachigeÜbersichtGraffiti-Forschung (URLs)"

·  Lectures on graffiti

·  .KEYWORD-overview(enlarged)8 volumes

·  "Desktop-graffiti:GERMANY(categories)"

·  "German latrinalia categorial list"

·  "Some interview with somegraffiti-researcher"(36)

·  "Categories,criteria,classification"

·  overview-page(updated)June 2000

·  "Permutation of informations in internet"

·  image of A.Thiel+D.Kreckel (yes,I'm the old one)

·  "Öffentliche Graffiti-Projekte (erweitert)"D(30 Seiten)

·  "Öffentliche Graffiti-Projekte(erweitert)D(81 Seiten)

·  "Graffiti-Forschung+aktuelle Bezüge"(Frankfurt)2000

·  "4.Übersichts-Liste graffiti-relevanter URLs etc"

·  "5.Übersichts-Liste graffiti-relevanter URLs etc."

·  "6.Übersichts-Liste graffiti-relevanter URLs etc."

·  "7.graffiti-forschungsrelevante URL-Liste"

·  "8.graffiti-forschungsrelevante URL-Liste"

·  "9.graffiti-forschungsrelevante URL-Liste"

·  "10.graffiti-forschungsrelevante URL-Liste"

·  "12.graffitiforschungsrelevante URL-Liste

·  vocabulary of graffiti-research(part 4)

·  anti-graffiti motivation (7 p.)

·  history of graffiti=writing (100 p.)

·  future-youth-chances( 2 p.)

·  graffiti-youth-future( 2 p.)

·  Wandfreiheiten (5 p.)

·  Wie alles anfing (4 p.)

·  busted writers .helpline(2 p.)

·  history of graffiti=writing (100 p.)

·  History of graffiti=writing(100 p.)

·  graffiti-research(5 p.)

·  "Wenn Graffiti(American style)heimkommt"

·  Interviews

·  "Some interview with some graffiti-researcher(no.37) "

·  "Some interview….etc."(no.20)

·  "Some interview….etc."(no.21)

·  "Some interview….etc."(no.22)

·  "Some interview….etc."(no.23)

·  "Some interview….etc."(no.24)

·  "Some interview….etc."(no.25)

·  "Some interview….etc."(no.26)

·  "Some interview….etc."(no.27)

·  "Some interview….etc."(no.28)

·  "Some interview….etc."(no.30)

·  "Some interview….etc."(no.38)

·  "Some interview….etc."(no.39)

·  "Some interview….etc."(no.40)

·  "Some interview….etc."(no.42)

·  "Some interview….etc."(no.43)

· 

Turntablist Sessions: Queensbridge Park (NYC)

June 14th, 2007 Comments off

 

Turntablist Sessions: Queensbridge Park

Thursday, Jun 14, 2007

5:30 pm – 8:30 pm
Queens

Free for All Ages!

Three decades of legendary party rockers, producers, battle champs and turntablists unite to cut, rock, beat juggle, scratch, and transform the park!

From the inventors of the scratching and beat juggling to the 14 year old tablist from VA – all DJs are confirmed.  

Line up is subject to change and get packed with even more amazing DJs!

June 7
Rob Swift (formerly of the X-ecutioners)
GrandMaster Caz (Cold Crush Brothers)
GrandWizzard Theodore (inventor of the scratch)

June 14
DJ Scratch (EPMD  88 NMS Champ)
Rockin' Rob (Mean Machine Crew)
DJ Flawless (07 Gong DJ Battle US Finalist)  
DJ Slyce (97 DMC US Champ)
"Johnny Juice" Rosado (Public Enemy)

June 21
Grand Master Roc Raida (95 DMC World Champ)
Cut Master DC ("Brooklyn's in the House!")
DJ Supreme (91 NMS Champ  former DJ for Lauren Hill)
Mysterio 9000 (Master of Turntable Trickery)
Egg Foo Young (Secret Frequency Crew)
DJ Fat Fingaz (12 Cartel/IBP)

June 28
Davy DMX (legendary producer  Queens native)
DJ Steve Dee (90 NMS Champ  inventor of beat juggling)
DJ Esquire (07 Gong DJ Battle NYC Champ)
DJ Boogie Blind (2000 Vestax World Champ)
DJ A Plus (up and coming turntablist from Hampton VA)

The Legendary Superman Sound System Every Night!

Event Organization: Tools of War

Location: Queensbridge Park Ballfield #4 (close to the water) Enter at 41st Ave. and Vernon Blvd. Take the F train to 21st St. in Queens.

 
More Information: 

Tools of War

Categories: hip hop kulture Tags:

Boogaloos Sound System @ E+, Firenze / foto 20.1.2007

June 13th, 2007 Comments off

Boogaloos Sound System Original Funk Night: in console: Dj Uzi, Snookie, Thx

Foto di Kate (2007) – clicca per ingrandire

=Peace=

xxx

Categories: deejaying, hip hop kulture Tags: