Mumia Abu Jamal: annullata la condanna a morte
da http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=74110
Mumia Abu-Jamal, una vittoria contro la pena di morte
Dopo sedici anni di battaglie legali, Mumia Abu Jamal trova giustizia. La corte di appello federale di Filadelfia ha annullato la condanna a morte dell’ex leader della Pantere Nere accusato di aver ucciso un poliziotto in una sparatoria il 9 dicembre del 1981. Una vittoria ancora incompleta. L’accusa può ancora ripresentare il suo caso davanti ad una giuria e chiedere di riottenere la pena capitale. In caso contrario la condanna a morte è automaticamente commutata nel carcere a vita.
Scrittore, giornalista e attivista per i diritti civili, Mumia ha sempre proclamato la sua innocenza. Al suo fianco si è schierato un vasto movimento internazionale d’opinione, che lo ha trasformato in un emblema della lotta contro la pena di morte.
Wesley Cook, questo il suo nome di battesimo, scelse il nome swahili di Mumia al liceo, sotto l’influenza di un insegnante d’origine kenyota, aggiungendo Abu-Jamal alla nascita del suo primo figlio, Jamal. Al momento del suo arresto, nel 1982 era presidente dell’Associazione dei Giornalisti Neri. Per la sua attività radiofonica era stato ribattezzato «la voce dei senza-voce» e aveva duramente criticato la corruzione della polizia e dei dirigenti politici locali. Da tempo schedato e sorvegliato dall’Fbi, nel 1982 viene accusato di omicidio per la morte dell’agente Daniel Faulkner in una sparatoria a Filadelfia. Nonostante le numerose accuse di irregolarità nel processo e le prove contraddittorie, viene condannato a morte. Da sedici anni lotta per la vita nelle carceri statunitensi.
Pubblicato il: 27.03.08
Modificato il: 27.03.08 alle ore 19.20