Bike blessing and graffiti
Prove di benedizione del Sommo Ciclefice
Rovistando dentro youtube ho trovato questo video che mostra il graffito dipinto al cpa dalla WC crew in occasione del concerto di Gruff e Tayone di qualche anno fa… buona visione
Prove di benedizione del Sommo Ciclefice
Rovistando dentro youtube ho trovato questo video che mostra il graffito dipinto al cpa dalla WC crew in occasione del concerto di Gruff e Tayone di qualche anno fa… buona visione
4 settembre 2007 |
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A Bologna pulizia e multe contro i graffitari |
A Bologna scatta l’ora della lotta ai graffitari. Chi imbratta i
muri e danneggia beni artistici o di proprietà privata, ricorrendo
spesso a scritte ingiuriose, dovrà fronteggiare la dura reazione delle
forze dell’ordine, che denunceranno e multeranno chi verrà pescato con
le bombolette in mano. L’iniziativa – denominata "Ricoloriamo insieme
la città" – prenderà il via il 18 settembre in due zone (il ghetto
ebraico, cuore della parte medievale, dove è stato ucciso Marco Biagi,
e via Andrea Costa, nella prima periferia) e poi sarà estesa al resto
della città. L’attenzione delle forze dell’ordine, garantisce il
sindaco Sergio Coffertati, non sarà rivolta a coloro che colorano i
muri delle città a fini artistici, per i quali saranno trovati spazi
appositi. Il progetto, che prevede anche un’intensa opera di ripulitura
delle facciate, costerà 170mila euro: nel giro di un mese, grazie agli
operatori della multiutility Hera, 4.000 metri quadrati di scritte
dovrerbbero sparire, mentre entro la metà di ottobre torneranno puliti
i muri di 46 scuole bolognesi.
A ciò si aggiungerà il "restyling" di saracinesche e portoni dei
privati, che potranno contare sui prezzi agevolati dei servizi offerti
dai consorzi di Confartigianato e Cna. Per i privati potrebbero
arrivare anche incentivi fiscali. «Faremo richiesta al Governo –
afferma il primo cittadino del capoluogo emiliano – perchè nella
Finanziaria 2008 ci siano agevolazioni fiscali a sostegno degli
interventi dei privati contro il degrado urbano».
E mentre si pensa a ripulire, nella città del sindaco, preso di
mira dagli stessi writers e dai centri sociali per la sua politica di
sgomberi, si intensifica la caccia ai graffitari ai quali, se colti in
flagranza, si applicheranno le sanzioni previste dall’attuale
regolamento di polizia municipale (multa di 50 euro) e quelle del
codice penale (da 103 euro fino a 1.032 per deturpamento e
imbrattamento di beni con valore artistico o la reclusione fino a un
anno). «C’è la legge e la legge va applicata senza alcun timore»,
ribadisce Cofferati. «In più, con il sostegno anche della Fondazione
Carisbo, si utilizzeranno le telecamere esistenti per controllare gli
spazi puliti e quelli a rischio».
(articolo da Il sole 24 ore http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Attualita%20ed%20Esteri/Attualita/2007/09/bologna-graffitari.shtml?uuid=1cb7715c-5aee-11dc-9965-00000e25108c&DocRulesView=Libero)
3/9/2007 (8:3)
– TENDENZE
ROMA
Se non puoi vincere il nemico,
fattelo amico»: devono aver ragionato così al comune di Roma. Per
cercare di avere la meglio nella battaglia contro il vandalismo di chi
scarabocchia su monumenti e vestigia storiche il comune di Roma,
insieme all’ufficio per il decoro urbano, ha lanciato il progetto
Cromiae, destinato ai writers romani. Sono stati messi a disposizione
dei giovani writers (coloro che fanno i graffiti) dei «muri legali»,
sui quali disegnare con le bombolette spray non è reato. Alle crew (le
squadre di writers) resta il compito di dividersi gli spazi. Ci sono
poi i «muri personali», concessi per un periodo di 3 mesi ad un singolo
individuo che ne avrà la gestione. Scaduto il periodo il Comune potrà
nuovamente rassegnare il muro ad un altro graffitaro.
L’obiettivo
del progetto è duplice spiega l’assessore alle politiche giovanili Jean
Leonard Touadi: «Ridurre il vandalismo urbano e dare un’alternativa
credibile e non del tutto istituzionalizzata per esprimersi ai writers
che rendono un servizio alla collettività trasformando e colorando
luoghi del degrado, come stazioni e viadotti». La prossima tappa è una
manifestazione internazionale («Cromie The Appetizer») che si svolgerà
il 15 e 16 settembre in via della Stazione Tuscolana, alla quale
parteciperanno una sessantina di writers provenienti da tutto il mondo,
oltre quelli «locali».
Simone Pallotta è un ex writer di 28
anni che produce tag (la firma di ogni writer) da quando ne aveva 14.
Ora collabora con il comune di Roma dopo essersi laureato in storia
dell’arte. Non esattamente il profilo di un vandalo imbratta-monumenti.
E infatti è categorico nella condanna di chi lo fa. «Non ha senso
disegnare su qualcosa è già arte. Chi fa graffiti in centro senza
riflettere è fuori gioco». Simone spiega innanzitutto che l’ambiente
dei writer è eterogeneo: «C’è chi vive per strada e chi ai Parioli».
Lui è figlio di impiegati e grazie a questa sua passione ha iniziato a
guadagnare i primi soldi, «dipingendo serrande e camerette».
Per
molti lo spruzzo con le bombolette spray è stato propedeutico al
lavoro. Lo sbocco naturale dei writers è la grafica. «Quasi tutti
quelli che lavorano a Mtv come grafici hanno un passato di graffiti»,
continua Simone che ci ha fatto da guida tra i muri «legali» della
Capitale. «Ama la periferia» si legge sulla parete che costeggia
un’uscita della tangenziale, in via dei Prati Fiscali. Simone segnala
la particolarità della scritta, nascosta a tratti dal passaggio delle
macchine che sfrecciano davanti a noi, perché «si tratta di un
messaggio». I writers infatti generalmente non comunicano altro che la
propria firma. Ma non si tratta di una forma di egocentrismo come
solitamente si è portati a pensare. «La firma permette la
riconoscibilità e il confronto con gli altri writers. E’ una forma di
comunicazione. Anche se magari non viene capita dagli altri che ci
accusano di arroganza, perché dicono che i muri sono di tutti».
Il
rapporto con gli altri cittadini non è sempre facile. «Chi non fa i
graffiti, non li capisce», l’ex writer racconta che quelli che ti
mandano a quel paese dalle macchine sono parecchi. Così come, per
fortuna, quelli che si fermano a chiedere: «Bello, ma che vuol dire?».
Già, che vuol dire? Sono sigle, nomignoli. «Quello che conta è che le
lettere siano belle singolarmente e nell’insieme». L’ex writer, ora
trasformatosi in organizzatore di eventi con la sua associazione
Zerouno3nove, fa notare come il prodotto dei writers non sia arte in
senso stretto. In tanto perché non si può vendere. Poi perché quasi mai
si tratta di immagini figurative o di messaggi. «Quelli erano diffusi
negli anni Novanta con finalità politiche da parte dei centri sociali»
continua Simone. Le regole tra le crew sui muri liberi sono ferree. E
prevedono di solito che le scritte più vecchie o peggio riuscite siano
cancellate per prime da nuovi graffiti. E osservando bene le foto dei
murales si scopre che il vero nemico dei writers non sono tanto le
forze dell’ordine, ma cartelloni e manifesti che infestano i muri e che
i ragazzi strappano per poter disegnare.
IL FENOMENO
60 MILIONI
Spesa per la pulizia
In
Italia per contrastare il fenomeno dei graffiti si spendono oltre venti
milioni di euro l’anno, una cifra che va almeno triplicata se si
aggiungono i costi sostenuti dalle aziende dei trasporti, per la
pulizia dei mezzi (treni, autobus, tram e vagoni della metropolitana.
8 CITTÀ
L’accordo
Sono
molte le città che hanno concesso ai writers degli spazi legali dove
esprimersi. La prima è stata Torino alla fine degli anni Novanta. A
Milano anche l’amministrazione di centrodestra ha riconosciuto il
valore artistico dei graffiti del Leoncavallo. Accordi sono stati fatti
anche a Firenze, Bologna, Trento, Lucca, Rimini e Monza .
(da La stampa http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200709articoli/25366girata.asp)
Il piano anti graffitari di Cofferati: multe salate e un anno di carcere
di
Claudia B. Solimei – mercoledì 05 settembre 2007, 07:00
da Bologna
Multe
certe, da 50 a mille euro, a seconda che si tratti di sanzioni
amministrative o penali, e la contestazione di reati come il
denneggiamento di edifici storici che prevede condanne fino a un anno
di reclusione per chi imbratta i muri di Bologna. E poi una campagna di
lavaggio a tappeto dei muri, partendo dal cuore del centro storico, per
cui il Comune ha stanziato 170mila euro.
È l’operazione muri puliti
lanciata ieri dal sindaco Sergio Cofferati contro writers e graffitari,
l’ultima emergenza degrado individuata dal sindaco-sceriffo. A
differenza di quanto accaduto per i lavavetri a Firenze, però, non ci
saranno provvedimenti ad hoc e nemmeno il divieto di vendita delle
bombolette agli under 18: «Ci sarà una intensificazione delle azioni
contro chi imbratta i muri – ha confermato Cofferati -: più controlli
di vigili urbani in accordo con le forze dell’ordine e la rigidissima
applicazione delle sanzioni esistenti». Ma se dal piano sicurezza del
ministro dell’Interno Giuliano Amato arriveranno nuovi strumenti
repressivi, Bologna è pronta a recepirli: «Se altra strumentazione
verrà resa disponibile – ha detto il sindaco – la utilizzeremo di buon
grado. Quella di Amato è una decisione apprezzabilissima – ha aggiunto
Cofferati – ma è arrivata in queste ore. Noi su questo fronte ci stiamo
lavorando da settimane».
Per il momento, chi verrà trovato
all’opera con bombolette e pennarelli su edifici pubblici sarà multato
e denunciato d’ufficio; se i muri imbrattati sono di privati, il Comune
si impegna a sostenerne l’azione in giudizio. Perché, ha spiegato
Cofferati, «non siamo di fronte a nuove espressioni artistiche» ma a un
fenomeno «che aumenta la percezione del degrado nei cittadini». Per i
pochi graffitari-artisti, invece, il Comune ha individuato alcune zone
da assegnare tramite bando alle associazioni interessate. La pulitura
delle scritte comincerà dal ghetto ebraico di Bologna, al centro della
cittadella universitaria, una delle zone più colpite dai writers, dove
qualche mese fa comparvero anche delle scritte ingiuriose («terrorista
è lo Stato») proprio di fronte all’abitazione della famiglia di Marco
Biagi, ucciso dalle Br sotto casa nel 2002. E se è questo genere di
scritte a preoccupare di più i magistrati, la Procura di Bologna avanza
invece qualche dubbio sull’efficacia dell’applicazione del codice
penale contro chi «firma» i muri: «L’arresto è facoltativo e a
discrezione di carabinieri a poliziotti – fanno sapere dalla Procura -.
E nei casi di solo imbrattamento e deturpamento, non è consentito».
Insomma, al di là della guerra lanciata da Cofferati, per il
procuratore capo Enrico Di Nicola «bisognerà valutare caso per caso a
seconda del danno e del pericolo per la collettività».
(da Il giornale http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=203833)
sanzioni e denunce
Più controlli, applicazione rigida di multe e codice penale, una
campagna di ripulitura dei muri, ma anche spazi ad hoc per i graffitari
che fanno arte.
È il piano "Ricoloriamo insieme Bologna"
presentato ieri dal sindaco Sergio Cofferati per eliminare le scritte e
i disegni che ricoprono i muri della città e, come ha spiegato il
sindaco, "aumentano il senso di degrado nei cittadini". Tre le azioni
previste dal Comune, che nel progetto investe 170mila euro: pulizia,
repressione ed educazione.
Al via il 18 settembre
Hera
comincerà la pulizia dei muri il 18 settembre dal ghetto ebraico, una
delle zone più frequentate dagli imbrattatori. L’altra zona da cui
comincerà il lavoro è via Andrea Costa, dove il 26 è in programma una
festa della strada. Inoltre, i pulitori di Hera hanno già cominciato a
lavare i muri di 46 scuole. Poi, via via, la pulizia si estenderà ad
altre zone della città. Nel 2006, Hera ha ripulito 31mila mq di muri,
nei primi mesi del 2007, fino a luglio, già 22mila.
Più controlli
"Ci
sarà una intensificazione delle azioni contro chi imbratta i muri – ha
annunciato il sindaco Cofferati -: più controlli e la rigidissima
applicazione delle sanzioni esistenti". Nessun ordinanza ad hoc,
insomma, ma a chi sarà colto in flagranza il Comune promette multe
certe e anche, nel caso si tratti di edifici pubblici, l’immediata
denuncia per i reati di danneggiamento o imbrattamento, che prevedono
sanzioni fino a mille euro e condanne fino a un anno di reclusione. Se
i muri imbrattati sono di privati, il Comune si impegna a sostenerne
l’azione in giudizio.
Spazi artistici
"Chi ha serie intenzioni
artistiche – ha poi spiegato il sindaco – avrà dei luoghi adatti". Il
Comune ha infatti chiesto ai Quartieri di indicare delle zone il cui
uso sarà messo a bando per le associazioni interessate. Ma Cofferati
avverte: "Le espressioni artistiche sono solo una minima parte di ciò
che si vede sui muri".
Claudia Baccarani
(da City http://city.corriere.it/news/articolo.php?tipo=cronaca&id=61888&id_testata=6)
Tutto questo accanimento contro i writers non vi semba "un po’ eccessivo" (per usare un garbato eufemismo, in realta’ dovrei dire "una cagata pazzesca")?
L’unica nota positiva di tutta la questione e’ che sembra ci saranno piu’ muri in periferia per dipingere
NB: io non sono daccordo con i writers che imbrattano gli edifici dei centri storici e prendo le distanze da loro, ma questi provvedimenti mi sembrano ecessivi considerato anche il fatto che molti writers (nella fatispecie i bombers, quelli che mirano alla quantita’ piuttosto che ala qualita’ dei loro dipinti) sono minorenni e quindi non so se punibili da queste nuove leggi. Il fatto di poter essere multato per POSSESSO INGIUSTIFICATO di spray mi spinge a chiedermi:
1) in futuro ci vorra’ un qualcosa di simile al porto d’armi per girare con una bomboletta in tasca?
2) aumentera’ la produzione di mini bombolette meno ingombranti e vistose?
dalla chat "Underground Hiphop" del soulseek network:
* Entered room Underground Hiphop
[thx] yo
[jesus-saurus rex.] ya gay asian zombie with a curl from Micheal Jacksons Thriller deleted scenes
[Menju] lkjlk
[thx] how you doin'?
[FourthFace] not bad you?
[thx] good
[FourthFace] cool cool
[FourthFace] oh, word.???
[FourthFace] hmm…
[FourthFace] interesting.
[FourthFace] great!
[thx] last week i see the stone throw party in pisa (italy)
[thx] real kool
[thx] there was percee-p, aloe blacc, j. rocc, peanut butter & guilty simpson
[SageTheTheif] smoke dank
[thx] very powerful show
[SageTheTheif] anyone have apathy?
[thx] j. rocc is a m.f. robot!!!
[SageTheTheif] i hate robots
[SageTheTheif] humans are the shit
[thx] in a good sense of the word
[thx] …
[thx] 🙂
[SageTheTheif] humans are the superior being
* Disconnected
* Entered room Underground Hiphop
[ICE-o-lator] im searchin for d&d allstars – pass it 1,2 (premier rmx)
[ICE-o-lator] does anybody know on which album it is?
[6yxou] who likes galapagos4?
[Brians] /me
[6yxou] i`m fan))
[6yxou] its very difficult to find the stuff in Russia(
[6yxou] soulseek – best way
[Brians] what stuff …..brians
[6yxou] there is no releases in our music markets
[WINS] hip hop
[thirdstrykfelony] so who here likes ay bay bay * Disconnected
* Entered room Underground Hiphop
* (8(l) (¨¨¨`°¤©)(Ñõw-Plåý¡ñg)(©¤°`¨¨`°¤©)(RZA – Domestic Violence)(©¤°`¨¨¨) (l)8) *
[Brians] (8(l) <–brian
* (8(l) (¨¨¨`°¤©)(Ñõw-Plåý¡ñg)(©¤°`¨¨`°¤©)(Slayer – Criminally Insane)(©¤°`¨¨¨) (l)8) *
[j_enemy] yo does anybody have ratatat remixes vol 2"?
[ICE-o-lator] who got an album of dog eat dog?
* ICE-o-lator np: 06-dog_eat_dog-step_right_in_(album_version)-lcn
[j_enemy] ratatat remixes vol 2 anyone?
[j_enemy] this room is dead…
[6yxou] and what is not dead?
[Brians] brian
[6yxou] rly?
[Brians] brian always pushin
[6yxou] pizdec
[6yxou] ueban
[Brians] who brian?
[6yxou] ueban
[6yxou] da vi vse tut uebani,huli..
[Brians] ask parents before to perform
[6yxou] i dont have parents man
[6yxou] dead
[Brians] them in hell?
[Brians] or heaven the how do you call it?
[6yxou] they are dead,you understand?
[Brians] brian can not
[Brians] <–great dark hole in the head
[Brians] but feel sorry for you if allowed
* Disconnected
dal sito della casa editrice a-change sezione Blaxploitation http://www.a-change.com/blax.html:
DA FOXY BROWN A JACKIE BROWN
Intervista con Pam Grier. L’icona femminile dei settanta torna a reclamare il suo trono
Di Veronica Mixon
Traduzione Salvatore Castellana
Oggi senti il successo in maniera diversa rispetto a vent’anni fa?
Veramente non ci penso. Mi diverte tutto questo interessamento nei miei confronti. Trovo un buon film ogni quattro anni, e lo chiamano un ritorno. È un complimento. Come per dire, stai tornando, significa che in passato eri grande. L’accetto volentieri.
Il personaggio di Jackie Brown rappresenta un ritorno agli anni settanta?
Non so se sia un ritorno o solo un estensione di quegli anni. Lei è matura, saggia e lavora duro. Lei è una parte di me. Nella vita ci sono ostacoli da superare. Ho permesso ad alcuni di entrare nella mia vita, dirigerla e hanno fallito quando avrei dovuto farlo da sola. Ora ho il pieno controllo della mia vita.
Come è stato quando Quentin ha detto: “Sto preparando questo film e voglio te nel progetto”?
Due anni fa l’ho incontrato al Pan-African Film Festival e mi disse “Ho qualcosa per te”. Pensai che Quentin fosse molto carino. Molti registi, un’intera lista, ha scritto cose per me. Ma poi si sono sposati o hanno fatto un film per Kevin Costner o qualcosa di meglio e così via. Non volevo rimanere delusa così lo ringraziai per aver pensato a me. È un complimento quando qualcuno dice che il tuo lavoro gli interessa.
Ma poi ti ha chiamato.
L’ho rivisto alla Science Fiction Hall of Fame Awards in onore di John Carpenter, dove mi parlò della sceneggiatura. Gli dissi “Ok Quentin ma prima che io perda tutti i denti e che mi si affloscino le tette!”. Sei mesi dopo, mi telefonò. Prima mi chiese “Perché non mi hai chiamato?” e poi “Ti sto spedendo qualcosa!”. Pensavo che arrivasse con la FedEx, invece c’impiegò una settimana ad arrivare e dovetti pagare anche la tariffa postale!
Sembra proprio che sia valsa la pena di aspettare e di aver dovuto pagare la tariffa postale!
Jackie Brown è basato su un libro di Elmore Leonard, uno degli scrittori più prolifici di tutti i tempi. Puoi sentirli vivere i suoi personaggi. Molti aspirano a scrivere come lui. Stavo leggendo questa roba e pensavo: Wow ma è lo stile di Quentin ed è per me!
Cosa ti disse quando lo hai richiamato?
Non l’ho richiamato subito. Ho riflettuto. Forse era per qualcun altro, e io ero solo la seconda o terza scelta, o non si sarebbe fatto. Kevin mi disse “E’ meglio che lo chiami prima che prenda qualcun altro”. Lo chiamai e mi disse “Sei tu Jackie Brown!”
Hai mandato il tuo agente a sistemare la cosa?
No.
Perché no?
Quello era un regalo che mi avevano fatto. Ho solo detto a Quentin “Ti guarderò le spalle se tu guarderai le mie, non lasciarmi cadere.” Il fatto che avrei lavorato per Quentin Tarantino non mi dava la possibilità di trattare un grande compenso. E con che coraggio potrei mettere il mio nome su quelli di Samuel L. Jackson, Robert De Niro e Michael Keaton?
Ma il tuo nome appare per primo…
Di certo non pensavo: “ Il tuo nome sarà sopra quello di tutti!” Dovevo lavorare e dovevo avere fiducia perché Quentin ne aveva in me. Ha impiegato due anni della sua vita scrivendo per me, così era meglio essere pronta a partire.
Quanto ti ha cambiato la vita Jackie Brown?
Bene non so precisamente quanto mi abbia cambiato la vita, certo è che mi sono arrivate moltissime sceneggiature da registi meravigliosi.
Spike Lee ha criticato Tarantino perché i suoi personaggi usano la parola Nigger. Cosa ne pensi di un progetto in cui questa parola viene pronunciata così spesso?
Se vai a Compton, Baldwin Hills o Harlem, cosa sentirai? Sentirai la realtà. In aree indigene sentirai quella parola come fosse un appellativo affettuoso.
Perché va bene usarla in un contesto e non in altri?
Nigger è un termine che qualcuno dà a qualcun altro per sminuirlo, usarlo è un atteggiamento, una mancanza d’educazione.Oggi significa diverse cose. Tutto dipende da con chi stai parlando. Voglio dire abbiamo Ang Lee che fa un film bianco, ma non tenta di ostacolare i suoi colleghi nell’essere loro stessi, ed è Asiatico. Questo è il motivo per cui Quentin dovrebbe essere in grado di fare un film Black. Steven Spielberg fa film Black. Come esseri umani dobbiamo avere questo dono: comprendere la nostra condizione umana. Questo è ciò che riguarda un regista. Chi siamo noi per privare la gente della loro realtà?
Parlando di realtà, qual’era quella di Coffy?
Volevano farmi vivere ed essere al massimo. Mi dissero “Dovresti vestire come il personaggio” e io rifiutai. Mi dissero “ il tuo pubblico ne rimarrà deluso” e io dissi “Sono più furbi di quel che sembrano!”.
Credo che il rifiutare la strada più facile, il non lasciarsi guidare dalle regole,avrebbe potuto costarti in fama e fortuna…
Non sono entrata nel mondo del cinema per diventare famosa o per fare un mucchio di soldi. Gli attori non lo fanno. Ho solo interpretato il lavoro. Sapevo che bisogna essere molto umili quando sei un attore. Ci sono cose che non farai, che non sarai e che non otterrai.
Hai preso parte a film in piccoli ruoli in questi anni. Ti hanno mai offerto grandi ruoli?
Non trovo molto lavoro perché sono più alta della maggior parte dei protagonisti maschili. Il meraviglioso Ruben Cannon mi chiamò e disse: “Ti voglio ad un’audizione per What’s Love Got to Do With It!”. Tina Turner? Lei è alta un metro e cinquanta!! Fantastico, ma non so se mi conviene prepararmi per una settimana in un ruolo che non otterrò dato che chiunque interpreterà Ike dovrà spaccarsi la schiena cercando di acchiapparmi per tutta la stanza!
Cosa hai fatto durante i tempi duri?
Ho affittato una stanzetta ai vecchi studios di Francis Coppola per lavorare sulle mie capacità come scrittrice. Volevo raffinare il mio stile nel campo della sceneggiatura e del teatro dato che lì le dinamiche sono differenti.
Com’è stato fare teatro dopo tutti quei film?
Quando ho partecipato a Fool for Love, una messa in scena di novanta minuti senza interruzioni, era la mia prima volta ed è stato un vero test. O sei un attore, o te ne vai. Ho capito che io potevo farlo.
Qual è stato il ruolo più estremo che hai interpretato sul palcoscenico?
Sono ingrassata di 46 kg per interpretare Terrence McNally in Frankie and Johnnie.
Quarantasei chili!!
Si. È stata la storia d’amore più bella. Mi dissi “Anche se rischio di non lavorare mai più, voglio questo ruolo!”
Ti hanno consigliato di non farlo?
Si l’hanno fatto. Dicevano “Non sarai più attraente. Al pubblico non piace la gente grassa e sarai ostracizzata/emarginata.” E lo ero. Tipi con cui uscivo non volevano più saperne di uscire con me. Registi facevano stupide battute sul peso. La gente per strada era crudele. A volte mi capitava di ritornare in teatro piangendo, meravigliandomi di quanto la gente potesse essere così insensibile.
Però sembra che ti sia ripresa molto bene dai quei giorni dei pesi massimi. Chi della tua famiglia è responsabile per i tuoi incredibili geni?
Credo mia mamma. Ma anche un po’ di magia nera. Nel Sud c’è un culto Nativo-Afroamericano dove cantano e ti sfregano olii e foglie addosso e ti asciugano la faccia con il tuo pannolino. L’ammoniaca che ci mettono è l’astringente. Usano anche quella roba perché molte donne della mia famiglia credono in questi riti, così come gli uomini che hanno i loro particolari rituali. Amo la cultura della mia gente. Ma può anche essere che mi piace sporcarmi.
Niente chirurgia?
Niente chirurgia! Tengo semplicemente la mia pelle pulita. Potrebbe essere la mia dieta. Medito e mi faccio intrugli d’erbe cinesi. Vado spesso a Chinatown per procurarmi casse di Ginseng e erbe cinesi per le donne. Credo nelle teorie cinesi dell’auto medicazione.
http://www.youtube.com/watch?v=OS66Fg8Wvc4
xxx
Dal sito http://www.blaxploitation.com/
Blaxploitation.com’s Soundtrack Samples
You asked for it, so here they are! We’ll be providing an occasional
series of ten one-minute samples of the very best in funk soundtracks.
Rare or easy-to-find, if it’s good it merits a place amongst our MP3s.
Feb 2000: Hard funk classics
February 2000’s selection features some of the best hard funk cuts from
soundtracks such as Shaft In Africa, Chastity, On Any Sunday and many
more. Fast, furious and funky!
May 2000: Rare soundtrack choice cuts
May 2000’s selection includes a mix of genres from some of the rarest
soundtrack albums in the funk and groovy genres. Featured albums
include Bare Knuckles, the two Deep Throat LPs, Willie Dynamite and
Solomon King.
August 2000: The crazy world of Italian soundtracks
August 2000’s selection features some of the best in Italian funky and
groovy soundtracks. Rather than concentrate on material you can pick up
on reissue LP, we’ve chosen a bunch of rare original LP-only numbers
from the likes of Yuppi Du, Controrapina, Afyon Oppio and Chi Sei.
October 2000: Disco-funk dancefloor delicacies
October 2000’s selection features a selection of great dancefloor
tracks with a disco element to the funk. We’ve also chosen to
concentrate on the bargain bin, pulling out a series of guaranteed
dancefloor fillers from the late 70s and early 80s that won’t break the
bank.
Dedico questo articolo a tutt* le/gli abitanti di Elettropiù di via Siena a Firenze.
Anche se vi buttano fuori in questi anni avete spaccato organizzando tutti quegli eventi, concerti, dj set, conferenze, proiezioni video e cinematografiche, corsi di danza, sartoria…e chi piu' ne ha piu' ne metta…quindi la vera squadra di demolizione siete voi!
Pace Amore Unita' e Divertimento.
Le foto che seguono sono state scattate ieri 3/7/2007 e i graffiti che vi sono ritratti stanno per scomparire inesorabilmente sotto i colpi dei bolldozer. Grazie sindaco!
Un ringraziamento particolare a tutt* i/le writer che hanno decorato i muri di e+: WC crew, Ninja, Ler, Rais, Great, Yas, Bue, Run, Ruff, eccetera eccerera… alla prossima
ciao
THX
Da "Leggi e regolamenti della Zulu Nation", documento fotocopiato (dal volume "La cultura hip hop", Hugues Bazin, pagina 80; trascrizione di THX 1138)
Dalla pagina http://www.vertigomusic.it/Artists_detail.asp?ArtistiID=36&music=jz
Martha Reeves è una leggenda del soul e del rythm`n`blues. Nella hall of fame della mitica Motown, nella hall of Fame del rythm&Blues, universalmente nota per successi del calibro di Heat Wave, Quicksand, In My Lonely Room, Nowhere to Run, My Baby Loves Me, Love Makes Me Do Foolish Things, I`m Ready For Love, Jimmy Mack, e, naturalmente, Dancing In The Street.
Martha continua ad entusiasmare il suo pubblico nel mondo. Il suo cd del 2004, Home to You è stato nominato album dell`anno dalla Asbury Park Press. Nel 2005, Will Smith ha perlustrato gli archivi della Motown e scoperto una gemma mai pubblicata prima, It`s Easy to Fall In Love, utilizzandola nella colonna sonora del suo film Hitch. In tour in luglio 2007.
La sua discografia è stata riproposta nel 2004 nel cofanetto di 4 cd della PBB special, Motown: The Early Years per il quale Martha ha curato le note del libretto. Una Gold collection è stata pubblicata nel marzo del 2006.
Info: http://members.aol.com/mreeves653/martha.html
foto: Kate (2006) – clicca sulle immagini per ingrandirle