Glob, Travaglio e i writers
Un ringraziamento particolare alle amiche del blog Femminismo a Sud (Storie di egemonie culturali e pretese uguaglianze. Dal margine: nel tempo in cui tutti dicevano di avere capito!) per aver colto il punto della situazione in questo interessante articolo.
THX
—
fonte: http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2010/04/19/glob-travaglio-e-i-writers
19.04.10
Ubaldo Pantani è un genio. In generale è la trasmissione Glob
che è da vedere. In onda su raitre ogni domenica sera dopo report. Fa
la radiografia della comunicazione italiana unita alla satira che
decostruisce i significati in modo semplice e comprensibile per tutt*.
Stasera
Ubaldo Pantani, imitatore di una serie di personaggi che va da
gianfranco fini a cossiga, da elkann a piersilvio berlusconi, si è
esibito in una splendida caricatura di travaglio.
Lo ha illustrato
nella sua mania di ricercare frasi ad effetto, quell’altra di piazzare
il nome di berlusconi qua e là per ricavare un applauso, la posa, e
dopotutto l’insicurezza che lo induce a muoversi in un perimetro
prevedibile, con un copione definito in cui si rivela il disagio,
l’umanità di un personaggio eletto a mito e che mito non è.
Era difficile trovare un modo e Pantani l’ha trovato e noi gli siamo grate per aver umanizzato e smitizzato un personaggio che riteniamo responsabile (non l’unico) dello spostamento a destra (quella di fini) di un pezzo della cultura italiana.
A svelarlo, comunque, puntata dopo puntata, c’è anche il bravo
Bertolino con la sua rassegna stampa in cui inevitabilmente il pezzo di
Travaglio su "Il Fatto" finisce per avere il titolo "In galera".
L’argomento principe che nella trasmissione stasera è venuto fuori faceva delle considerazioni sul processo a Bros, al secolo Daniele Nicolosi, writer.
Sapete
che nel pacchetto sicurezza uno dei nemici più temibili per la nazione
individuati dal ministro bossi è considerato il writer? Ovvero quello
che fa arte di strada e fa affreschi fantastici rendendo le città meno
grigie e riappropriandosi degli spazi urbani altrimenti di proprietà
esclusiva di speculatori immobiliaristi?
La città di
milano, la sindaca e il suo vice, de corato, di questa storia ne fanno
una questione di principio. Il writer si spinge in zone antiautoritarie
dove nessuno a loro avviso dovrebbe spingersi mai ed ecco l’accanimento
dimostrativo con richiesta di rogo in pubblica piazza per arrivare ad
un processo in cui il comune si costituisce parte civile e il giudice
sarà chiamato a decidere se quella prodotta da Bros è arte oppure no.
Certo è che
senza i graffiti tanto studiati dagli archeologi contemporanei avremmo
saputo molto poco delle civiltà che ci hanno preceduto:
Ci piacerebbe anche sapere cosa ne pensa Banksy del livello di civiltà in italia. Scommettiamo che ci regalerebbe un’opera d’arte, forse tipo questa:
Infine ci
chiediamo quando la gente travaglina o grillina che vanta di essere
incensurata, in una stagione di governo in cui finiscono in galera
immigrati, poveri e writers, si renderà conto che la vena
giustizialista misurata in una società come quella attuale (che non è
diversa da quella nazista) è quanto di più reazionario si possa
immaginare.