Rammellzee
Intervista di Maurizio Torrealta
testo tratto da Frigidaire N.38 – Gennaio 1984
Con Rammellzee l’intervista si è rivelata parecchio difficile: la sua ricerca sulla grafia ha influenzato anche il suo linguaggio quotidiano, producendo una catena di associazioni fonetiche e invenzioni gergali “letteralmente” impossibili da tradurre.
Forse in questo ha giocato anche la sua esperienza di cantante “rap”, ed ha avuto senz’altro un certo peso la sua appartenenza alla setta islamica dei “Five Per Cent”, che lo ha influenzato a tal punto da divenire un enigma vivente, una sorta di rebus parlante (ovviamente non ci prendiamo la responsabilita’ di una traduzione letterale di quello che verra’ detto da Rammellzee).
Come hai deciso di cambiare il tuo nome di battesimo in Rammellzee? (Rammellzee è figlio di padre italiano e madre nera)
“Rammellzee è una equazione, una equazione militare, Ramm più l’elevazione di x alla z, io sono un dio, un dio divino” (i membri del gruppo musulmano “Five Per Cent” usano definirsi come dei divini, ndr).
Puoi descriverci il tuo lavoro artistico?
“Il mio lavoro artistico è l’elevazione della conoscenza dal livello di wild style al suo livello conclusivo di simboli distruttori, meccanismi armati medioevali; questa operazione deve essere conosciuta anche come PANZERISMO ICONOCLASTA o Futurismo Gotico che altro non è che il wild style corretto. Nel 1582 il tredicesimo papa fece sparire dieci giorni dal calendario, ricompariranno nell’anno duemila; dal 400 al 1974 i numeri, le lettere ed altri simboli universali della malattia culturale sono stati nelle mani dei calligrafici e si trovano in uno stadio inconscio di evoluzione panzeristica.
Lo sviluppo a bolle e lo scoppio emozionale è avvenuto dal 1974 al 1979, un periodo di guerra dove la conoscenza si formava da sola nel buio dell’UNDERGROUND. Dal 1980 al 2000 si sviluppa la separazione tra Wild Style e Panzerismo.
Ricapitolando, il bomberismo è uno stile basato su cifre e non è armato (ma potrebbe esserlo); il wild style è in parte basato su bolle a bombe, inconscia presenza del panzerismo; mentre il panzerismo iconoclasta, o futurismo gotico, basa la conoscenza in modo non emozionale e non svela nessuna identità interna, mostra complete strutture in dettagli di dettagli di lettere stilizzate come carri armati. Tutto questo PER DIMOSTRARE CHE LA VECCHIA RACCOMANDAZIONE DELLA MAMMA “LE PAROLE NON POSSONO FARTI DEL MALE” É FALSA”.
In un tuo pamphlet descrivi le trasformazioni a cui hai sottoposto le lettere del tuo alfabeto. Puoi spiegarci per quali ragioni preferisci una lettera ad un’altra?
“Le lettere sulle quali lavoro sono principalmente la K, la V, la W, la X e la M. Per queste ultime il valore dell’ informazione è cinque, infatti la V è il numero cinque romano (ancora un collegamento con il gruppo islamico “Five Per Cent”, ndr); io lavoro sulle trasformazioni della V in W, nella inversione in X, nella doppia inversione in M”.
Ci sono altri stili che si stanno affermando?
“Come tecnica pedagogica sta sopravvivendo il giurismo (attenzione: la parola in inglese viene pronunciata in modo scorretto e se a Rammellzee si chiede se vuole significare gioiellismo invece di giurismo, che nel contesto non ha molto senso, risponde “voglio significare sia gioiellismo che giurismo”, ndr). Anche le tecniche di mappe dimensionali sono uno stile che sopravvive: Futura 2000 per esempio trasforma il panzerismo in settori e quadranti disegnati su mappe. Si passa dunque dalla ornamentazione alla armamentazione, per distruggere la struttura delle formazioni dell’alfabeto romano”.
Puoi essere considerato un caposcuola?
“Certo, molti miei studenti seguono queste indicazioni. A 1 per esempio è delegato alla difesa della lettera A, B1 (anche chiamato “The Arbitraitor Koor” che significa approssimativamente “L’Arbitraditore Koor”) difende la lettera B, e C1, conosciuto come TOXIC, difende la lettera C.
Io sono un generale.
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Trascritto da THX (2006)
Per approfondimenti sul futurismo gotico e il panzerismo iconoclasta:
http://www.gothicfuturism.com/
http://www.gothicfuturism.com/rammellzee/01.html (ionic treatise)